domenica 28 novembre 2010
nella città dalle luci abbaglianti: la versione poetica della pioggia
salve stranieri!
oggi è una di quelle giornate in cui si ha l'animo leggero.
una di quelle giornate in cui le cose non sembrano andare poi tanto male (sono consapevole del fatto che sto invitando la sfiga a nozze, ma non sono mai stata un tipo superstizioso).
tutto ha inizio con il giorno prima di questo in cui scrivo, indicarlo come "ieri" è forse più facile e veloce, ma a volte è bello anche scegliere le cose meno facili e veloci...
sono uscita nel pomeriggio. non giravo per la città durante il finesettimana da un pò e mi mancava.
da un pò di tempo a questa parte mi sono accorta che mi piace davvero tanto camminare per Bologna da sola.
si vedono cose che altrimenti non si potrebbero vedere.
dicevo, ero per strada, decisa a concedermi un pò di shopping e ho notato con piacere quanto fosse bella la città piena di gente. tutti intenti a rincorrere chissà quale desiderio, chissà quale impegno o commissione.
mi sono meravigliata di questo mio piacere, in genere sopporto poco i luoghi eccessivamente affollati, i luoghi carichi di persone.
ho sempre preferito l'intimità di un posto piccolo, frequentato da poca gente, magari quella a cui vuoi bene.
eppure se in ballo c'è la città, amo vederla piena, in salute.
forse sto vaneggiando... probabilmente quando la vedrò deserta l'amerò anche così, chi può dirlo!
tornando al caro shopping pomeridiano, ero in compagnia del mio caro e vecchio Ipod (saranno anni che non aggiorno i brani ma forse mi soddisfa anche così), e guardavo la gente compiacendomi nel vederla muoversi a tempo di musica; avvertivo quasi di essere in compagnia, in compagnia della città, come se fosse lì per raccontarmi la storia di ognuno. della signora che va sempre di fretta, del gruppo di ragazzine che non sente mai freddo; della signora che tanto somiglia alla mamma...
camminando mi è tornata in mente una vecchia puntata di Sex and the City, una di quelle in cui non sono riuscita mai ad immedesimrmi, quella in cui Carrie esce da sola perchè ha un appuntamento con la sua cara New York.
mi sembrava di capire finalmente cosa quella puntata volesse raccontare.
ho fatto i conti con i cambiamenti. prima non sarei mai e poi mai uscita da sola, a costo di rimanere a casa senza far nulla. incalcolabili sono le differenze rispetto ad un paio di anni fa.
veniamo ad oggi...
la tarda mattinata si è aperta con un incontro improvviso e inaspettato.
il caro youtube non tradisce mai, difficile rimanere fuori dalla sua tela sicura.
gli incontri non sono stati l'unica novità del giorno, la prima neve ha coperto l'intera città.
bella la neve, non c'è che dire, meno bella già dopo la prima mezz'ora a causa del freddo e dell'acqua.
in fondo non si tratta altro che della versione poetica della pioggia.
e così vanno verso la conclusione due giornate all'insegna della leggerezza d'animo.
come al solito so che i miei pensieri in libertà sono poco chiari, ma tutto rientra nel progetto della formazione del ricordo.
una delle cose più belle che possa esistere. tutto esiste perchè lo ricordiamo.
alla prossima
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io non vi capisco voi camminatori con la musica negli orecchi
RispondiEliminavi perdete tutti i suoni di ciò che vi circonda che fanno parte della passeggiata
io invece sono daccordo con AnnaRoberta....cuffie negli orecchi e vai di passeggiata solitaria
RispondiEliminauna bella giornata di sole in "solitaria" non fa mai male,anzi a volte è proprio quello che serve
preferisco però la bici,ai piedi :)