sabato 23 luglio 2011
Strage di Oslo e Utoya. Amy Winehouse
salve stranieri,
alcuni avvenimenti di cronaca sono per me spesso motivo di riflessione.
in queste ore, due notizie mi hanno dato da pensare: la strage di Oslo e Utoya e la morte di Amy Winehouse.
ci tengo a precisare che con questo post non intendo assolutamente affermare che questi accadimenti abbiano la medesima importanza o che siano paragonabili.
questo intervento è soltanto una superficiale rappresenzatazione di alcune mie riflessioni.
il mio lato oscuro spesso si diverte a riflettere sulla morte, forse perchè è una mia grande paura.
a molti la cosa potrebbe sembrare ridicola ma da amante della vita quale sono mi viene naturale pensare alla cosa che mi porterà via dall'esistenza.
anche senza volerlo mi ritrovo a chiedermi cosa avrei fatto se mi fossi trovata in determinata situazione (anche se a volte la mia mente potrebbe anche risparmiarmi certi giochetti).
le stragi come quella di Oslo e Utoya sono terribili e orribili.
trovarsi in un luogo, arrendersi alla sorte senza avere possibilità di poter fare nulla, senza possibilità di salvezza.
la stessa atrocità è presente in tutte le morti dovute alla volontà di qualcun altro.
può la vita umana essere messa più alle strette?
che brutta fine! che fine innaturale!
mi rifiuto di immaginare come ci si possa sentire!
molti sperano di andare via con la vecchiaia, possibilmente nel sonno e dopo aver vissuto serenamente gli anni della gioventù.
questo è un lusso che non tutti si possono permettere.
arriva un folle, un animale, un essere umano difettato, e pone fine con facilità alla vita di uno o di molti.
il mio cervello fa fatica a comprendere certe cose.
esistono poi altri tipi di morte come quella di Amy Winehouse; vittima forse di se stessa, forse del successo, forse di chi le sta intorno; certe cose non si sapranno mai.
forse non era abbastanza forte per salvarsi, forse nessuno l'ha aiutata a sufficienza; fatto sta che certi stili di vita non li condivido.
tanti in passato hanno fatto la sua stessa fine, altri la faranno dopo di lei.
per quanto mi riguarda episodi di morte a causa di droga, alcool e simili devono essere ricordati.
bisogna tenere bene in mente cosa non bisogna essere nella vita. quello che fa male e che consuma.
alcune morti sembrano rendere immortali. ma è davvero così?
quanti per debolezza, per avvicinarsi ad un idolo, per una moda, si spengono nel silenzio?
probabilmente Amy Winehouse si sarebbe ricordata ugualmente, anche senza la droga e le dipendenze.
forse si sarebbe ricordata per la sua voce (se la gradite) e non per essere l'ennesima vittima degli eccessi, per aver condotto una "vita da rockstar".
(apro una paretesi personalissima: consacrare la vita alla musica o all'arte non significa assolutamente distruggersi. l'arte è la vita!)
prendo lei come esempio perchè la notizia è "fresca" ma molti altri, come ad esempio River Phoenix, condividono lo stesso epilogo.
chiedo scusa ai lettori che si troveranno a passare di qui.
sono stata pesante e deprimente in questo post, ma mi riservo la possibilità di essere ciò che preferisco nei post del blog.
vi saluto con la speranza di poter commetare presto notizie più felici.
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In realtà è anche l'avere il coraggio di parlare di certi argomenti, in un blog dal tema essenzialmente "leggero", che può rendere ancor più interessante leggere..
RispondiEliminaGrazie per la tua opinione, è stato bellissimo leggerla ;)