Salve Stranieri,
Sono in treno, e vi scrivo dal mio cellulare grazie all'app di blogger.
Siccome mi aspetta un lungo viaggio ho pensato di dedicarmi alla scrittura di un post che ho in mente di pubblicare da tanto tempo.
Riguarda gli incontri surreali che si possono fare a bordo di una carrozza di un treno.
Non potevo sperare in una location migliore per raccontarvi alcuni aneddoti accaduti durante la mia lunga esperienza da "viaggiatrice su rotaia".
Purtroppo non sono abituata a scrivere articoli divertenti e probabilmente non ne sono neppure capace ma spero di strapparvi almeno un sorriso; vi assicuro che vivere alcune di queste storie è stato per me a dir poco esilarante.
Il Wifi-Addict.
Viaggiavo a bordo di un treno ad alta volecita' che, tra i vari servizi, offriva la possibilità di connettersi ad internet con il proprio terminale grazie alla linea wifi...
Caso volle che quel giorno la linea non ne voleva sapere di funzionare.
Il mancato funzionamento della connessione infastidiva diversi viaggiatori, me compresa, ma di certo la persona più sconvolta dalla notizia era il giovane passeggero seduto di fianco a me.
Era incotenibile, non si capacitava di come un simile disservizio poteva essere capitato proprio sul treno su cui viaggiava.
Non saprei dirvi quale attività online gli procurasse una simile crisi d'astinenza; quello che so per certo è che ho passato l'intero viaggio ad ascoltare le medesime spiegazioni da parte di tutto il personale del treno che a turno veniva letteralmente braccato dal mio vicino di posto e successivamente sottoposto ad una sorta di interrogatorio.
La sua spedizione punitiva si concludeva con una paternale recitata tutte le volte con la stessa intensità che si concludeva con una frase del tipo: "all'altra compagnia non capita mai, forse fareste meglio a cambiare il vostro sistema."
Dal canto mio ero rassegnata, sapevo ormai di dover passare il viaggio in compagnia dei suoi sfoghi.
Morale della favola, ho imparato perfettamente il sistema di funzionamento del wifi in treno. -.-
Il cagnolino clandestino.
Alta velocità, si siede di fronte a me un ragazzo e il suo cagnolino.
Durante il viaggio non ho potuto fare a meno di notare quanto fosse ben educato il suo amico a quattro zampe.
Si era messo a dormire sulle gambe del padrone che amorevolmente lo aveva coperto con una sciarpina nonostante non facesse affatto freddo.
Per tutto il viaggio non si era ne' visto ne' sentito. Il cagnolino era molto più educato di tanti altri viaggiatori impegnati magari a sbraitare al telefono.
Arrivati quasi a destinazione, il ragazzo avendo inteso la mia passione per i cani, mi ha chiesto di dare un'occhiata al cagnolino il tempo di poter andare alla toilette, mi sono ritrovata così a giocare con il cucciolotto. Una volta tornato il padrone, mi sono complimentata per come fosse riuscito ad educare bene il suo animaletto e lui mi ha raccontato che in realtà lo aveva abituato a viaggiare per molte ore fin da piccolissimo e che lo teneva coperto non tanto per tenerlo al caldo ma per nasconderlo dagli occhi del controllore del treno dato che lui non era solito pagare il biglietto per il suo cane.
Rimasta basita si fronte all'assoluta tranquillità con cui aveva esternato una simile dichiarazione, sono scesa dal treno...
Il finto Globetrotter
Treno interregionale, viaggio piuttosto lungo, ero sola in carrozza.
In genere non amo viaggiare in carrozze deserte almeno per quanto riguarda i treni regionali e interregionali perché non mi sento del tutto tranquilla.
Quella volta i miei timori trovarono riscontro nella realtà, per fortuna nulla di preoccupante, motivo per il quale trovate questo aneddoto descritto in questo post.
Tornando a noi, era salito sul treno un signore distinto che inizialmente avevo visto correre verso una mamma che viaggiava in compagnia della figlia adolescente.
Il signore le aveva quasi rincorse per chiedere loro se non si fossero già incontrati da qualche parte, forse in Columbia, qualche anno prima.
Le due donne piuttosto stranite dichiararono di non averlo mai visto prima.
Tempo due minuti il signore era nella mia carrozza...
Notai che mi osservava con insistenza, ad un certo punto mi chiese se non ci fossimo già incontrati da qualche parte.
Il mio unico pensiero fu: "ecco ho beccato il pazzoide di turno".
Ovviamente risposi con fare sicuro che non ci conoscevamo affatto.
Continuava a fissarmi, cominciò a mimare una sorta di quadretto con le dita in modo da incorniciarmi il viso e ad un certo punto esclamò: "Ecco chi mi ricordi! Mia moglie".
Ero sempre più convinta che gli mancasse qualche rotella così mi misi al telefono in modo da poter scongiurare qualsiasi approccio da parte sua.
Nonostante fossi impegnata nella conversazione, continuava a rivolgermi le sue osservazioni; ormai potevo ignorarlo bellamente ed ero pronta a cambiare posto.
Fino alla fine lo sentii elencare le donne a cui riteneva somigliassi.
Fortunatamente la mia fermata era vicina!
L'imitatore di dialetti.
Questo aneddoto sarà breve.
Alta velocità, il mio posto era accanto ad un ragazzo che parlava al telefono.
Parlava con un fortissimo accento bolognese (che conosco molto bene) con intere frasi dette in dialetto.
Il ragazzo interruppe la chiamata confidenziale per cominciarne una nuova dopo pochi secondi, questa volta sfoggiando un impeccabile dialetto napoletano (mio dialetto d'origine)!
Mai sentita una simile capacità nel saper interpretare così bene due dialetti tanto differenti tra loro!
Il ragazzo aveva un ottimo orecchio.
Si conclude così questo post dedicato agli strani incontri che si possono fare sui treni.
Devo ammettere che me ne capitano di continuo e ho pensato di raccontare alcuni episodi che personalmente trovavo divertenti.
Spero di non avervi annoiato!
Se avete voglia, raccontatemi nei commenti le vostre storie surreali a bordo di un treno.
Alla prossima ^_^
Ps: per gli appassionati di musica, in genere io accompagno i miei viaggi con la musica di Beethoven, spesso mi ritrovo ad ascoltare la quinta e la settima sinfonia.
Beethoven 5° Sinfonia
Beethoven 7° Sinfonia
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