martedì 19 maggio 2009
Amadeus
Titolo originale: Amadeus
Paese: USA
Anno: 1984
Durata: 158 min (prima versione) - 180 min (versione director's cut)
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: biografico, drammatico
Regia: Miloš Forman
Soggetto: dall'opera teatrale di
Peter Shaffer
Sceneggiatura: Peter Shaffer
Produttore: Saul Zaentz
Produttore esecutivo: Michael Hausman
Bertil Ohlsson
Casa di produzione: The Saul Zaentz Company
Interpreti e personaggi
F. Murray Abraham: Antonio Salieri
Tom Hulce: Wolfgang Amadeus Mozart
Elizabeth Berridge: Constanze Weber
Simon Callow: Emanuel Schikaneder
Roy Dotrice: Leopold Mozart
Christine Ebersole: Katherina Cavalieri
Jeffrey Jones: Imperatore Giuseppe II
Roderick Cook: Conte Von Strack
Jonathan Moore: Barone Van Swieten
Nicholas Kepros: Arcivescovo Colloredo
Richard Frank: Padre Vogler
Patrick Hines: Kapellmeister Bonno
Charles Kay: Conte Orsini-Rosenberg
Vincent Schiavelli: Il Valletto di Salieri
Cynthia Nixon: Lorl
Doppiatori italiani:
Michele Kalamera: Antonio Salieri
Roberto Pedicini: Wolfgang Amadeus Mozart
Monica Gravina: Constanze Weber
Paolo Lombardi: Imperatore Giuseppe II
Carlo Valli: Conte Von Strack
Fotografia: Miroslav Ondříček
Montaggio: Michael Chandler, Nena Danevic
Scenografia: Patrizia Von Brandenstein
Premi:
8 Oscar 1985: "miglior film, "miglior regista, "miglior attore protagonista" (F. Murray Abraham), "miglior sceneggiatura, "migliori costumi, "miglior sonoro, "miglior trucco, "migliori scenografie"
BAFTA alla migliore fotografia
Premi César 1985: miglior film straniero
3 David di Donatello 1985: miglior film straniero, miglior regista straniero e miglior attore straniero (Tom Hulce)
trama
un vecchio Salieri accecato e pazzo di invidia per Mozart racconta la storia del genio indiscusso della musica ad un prete.
dopo una breve descrizione del bambino prodigio, Salieri narra la prima volta che vide Mozart, i suoi modi di fare e di essere.
la vita del compositore è rappresentata nei suoi momenti salienti: la stesura delle opere più importanti, il suo genio illimitato, la sua ossessione per il padre che continuerà a tormentarlo anche dopo la morte e l'invidia che l'italiano invece prova per quel dono che a suo dire Dio aveva messo nelle mani sbagliate e a lui figlio fedele e devoto lo aveva ripagato solo con la mediocrità...
recensione
non vedevo un film bello come questo da tempo.
avevo leggicchiato qua e là dei pareri, le votazioni su imdb, e sapevo che probabilmente mi sarei trovata di fronte ad una pellicola meritevole, solo che ignoravo il grado di meritevolezza.
la storia è potente, fin da subito entra vivo e forte nell'immaginario dello spettatore aiutandosi con le note indimenticate dei capolavori di Mozart.
nonostante la durata, circa due ore e mezza, l'attenzione non cala mai, anzi si desidere quasi vedere ancora, vedere da vicino un simile miracolo della musica, poter provare a toccare il suo genio ed allo stesso tempo vederlo piegarsi alle difficoltà economiche al vizio ed ai fantasmi venuti dal passato che lo tormentano senza tragua.
tecnicamente "Amadeus" è piacevolissimo, nonostante si tratta di un film "impegnato" non è mai pesante e la storia scorre senza intoppi o titubanze.
stupendi i costumi per non parlare della sceneggiatura.
in assoluto si privilegia, e giustamente aggiungerei, la musica, che non poteva non essere la chiave di tutta la pellicola.
pochi film possono vantare una colonna sonora tanto bella composta da un musicista d'eccezione, Mozart.
bravissimi gli attori, uno su tutti F. Murray Abraham, nella parte di Antonio Salieri, in grado di rendere palpabile l'ammirazione e l'avvilimento di fronte al talento di colui che vede come il suo antagonista; pensieri che lo renderanno folle in vecchiaia e ancora privo di rassegnazione dopo l'umiliazione che Dio sembra avergli voluto infliggere donando ad un altro la capacità di poterlo celebrare nella sua onnipotenza.
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Ultimo Tango a Parigi
Paese: Italia/Francia
Anno: 1972
Durata: 136 minuti (versione integrale: 150 minuti)
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: Drammatico
Regia: Bernardo Bertolucci
Soggetto: Bernardo Bertolucci
Sceneggiatura: Bernardo Bertolucci e Franco Arcalli
Interpreti e personaggi
Marlon Brando: Paul
Maria Schneider: Jeanne
Jean-Pierre Léaud: Tom
Massimo Girotti: Marcel
Laura Betti: Miss Blandish (appare solo nelle scene censurate)
Giovanna Galletti: Prostituta
Maria Michi: Madre di Rosa
Catherine Allégret: Catherine
Catherine Breillat: Mouchet
Veronica Lazar: Rosa
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Franco Arcalli e Roberto Perpignani
Musiche: Gato Barbieri
Scenografia: Ferdinando Scarfiotti
Premi:
1973: Nastro d'Argento per la regia a Bernardo Bertolucci
trama
due sconosciuti si vedono in un appartamento a Parigi; lui é Paul americano trapiantato in Francia, lei è Janne bella e giovane. tra i due scatta immediatamente la passione che si consumerà in vari incontri sempre in quello stesso appartamento.
Paul e Janne ignorano tutto del rispettivo partner persino il nome. ma la ragazza ben presto scoprirà di amare l'americano anche non sapendo nulla di lui. Paul la rifiuta ma successivamente pentendosi della sua decisione le propone di cominciare tutto daccapo, le parla di lui e della sua vita ma la ragazza ormai intenzionata a chiudere definitivamente la relazione prova a scappare via da lui.
Paul la insegue fino a casa, la ragazza prende la pistola...
recensione
lo ammetto, adoro Bertolucci per cui so essere poco obiettiva quando devo esprimere il mio parere sui suoi film; ma come parlar male di un film come questo?
devo riconoscere innanzitutto a Bertolucci di essere un abilissimo regista nel rappresentare i rapporti tra uomo e donna: sempre affrontati in maniera originale, in questo caso specifico Paul e Janne non si conoscono, stanno insieme ma non possono neppure chiamarsi per nome, assolutamente affascinante.
è palese il motivo per cui questo film è divenuto un cult.
la musica, le scene, la sceneggiatura, gli attori, la pellicola non ha una sola scena che non meriti di essere ricordata.
Marlon Brandon è la recitazione, è tutto ciò che dovrebbe essere un attore.
il suo modo di interpretare un personaggio è da manuale, se ne accorgerebbe chiunque anche chi un manuale non lo ha mai visto.
detta legge, ha dei tempi fantastici ed il suo volto così come il suo profilo parlano anche senza avere un testo a cui fare riferimento.
il motivo del titolo, "ultimo tango a Parigi" si spiega proprio nella lunga scena in cui due protagonisti si trovano nella sala da ballo.
sono gli altri a ballare eppure la musica sembra che suoni solo per loro e per i loro movimenti e per i loro discorsi.
le sequenze girate durante la gara di tango sono indimenticabili, si susseguono in maniera così naturale anche se di naturale hanno ben poco.
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Thirteen
Titolo originale: Thirteen
Paese: USA
Anno: 2003
Durata: 100'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Catherine Hardwicke
Soggetto: Nikki Reed, Catherine Hardwicke
Sceneggiatura: Nikki Reed, Catherine Hardwicke
Interpreti e personaggi
Holly Hunter: Melanie 'Mel' Freeland
Evan Rachel Wood: Tracy Louise Freeland
Nikki Reed: Evie Zamora
Jeremy Sisto: Brady
Brady Corbet: Mason Freeland
Deborah Kara Unger: Brooke LaLaine
Kip Pardue: Luke
Sarah Clarke: Birdie
D.W. Moffett: Travis Freeland
Vanessa Anne Hudgens: Noel
Fotografia: Elliot Davis
Montaggio: Nancy Richardson
Effetti speciali:
Musiche: Mark Mothersbaugh e Brian Zarate
Scenografia: Carol Strober, John B. Josselyn e Dorit Oberman
Premi:
Independent Spirit Awards 2004: miglior performance di debutto (Nikki Reed)
trama
Tracy è una tredicenne alle prese con un'età difficoltosa un pò per tutti gli adolescenti.
vorrebbe far parte di quelli popolari e per questo diventa molto amica di Evie, sua compagna di scuola.
le due ragazze condivideranno di tutto: lo stesso letto gli stessi amici, vestiti e dolori.
in comune Tracy e Eve hanno una famiglia atipica, che in modo diverso deve affrontare molte insidie.
nonostante la madre di Tracy cerchi di essere presente nella vita della figlia per quanto le è possibile, la ragazza sembra rifiutarla e allo stesso tempo tenta disperatamente di attirare la sua attenzione...
recensione
opera prima di Catherine Hardwicke, Thirteen è un film che sicuramente si fa notare, non solo perchè affronta il periodo dell'adolescenza in modo nuovo pur mostrando scenari affini a moltissimi telefilm per giovani.
la sua regia è sporca, confusa e disordinata, perfetta per rappresentare un passaggio di vita che sta a dimostrare proprio il non appartenere a nessuna categoria, un pò donne, un pò bambine, le due protagoniste hanno talento da vendere.
Nikki Reed firma assieme alla regista la sceneggiatura nonostante sia giovanissima, e cosa poter dire di Evan Rachel Wood, bella e brava.
non passa inosservata anche Holly Hunter, sempre intensa, nella parte della madre di Tracy, l'unica che si dimostrerà realmente vicina alla figlia, anche nei momenti di totale rifiuto.
Thirteen è una pellicola destinata a far riflettere; accende i riflettori su un passaggio della vita fondamentale per molti.
numerose scene sono destinate a diventare un cult, per esempio il dolore volutamente infertosi a furia di botte, fino al bacio lesbo tra Tracy ed Eve.
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La Vera Soria di Jack lo Squartatore
Titolo originale: From Hell
Paese: USA/Regno Unito
Anno: 2001
Durata: 137'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: thriller
Regia: Allen e Albert Hughes
Soggetto: Alan Moore, Eddie Campbell (graphic novel)
Sceneggiatura: Terry Hayes, Rafael Yglesias
Produttore: Underworld Pictures
Interpreti e personaggi
Johnny Depp: Ispettore Frederick Abberline
Heather Graham: Mary Kelly
Ian Holm: Sir William Gull
Robbie Coltrane: Sergente Peter Godley
Ian Richardson: Sir Charles Warren
Jason Flemyng: Netley, il cocchiere
Katrin Cartlidge: Dark Annie Chapman
Terence Harvey: Ben Kidney
Susan Lynch: Liz Stride
Paul Rhys: Dr. Ferral
Lesley Sharp: Kate Eddowes
Estelle Skornik: Ada
Nicholas McGaughey: Ufficiale Bolt
Annabelle Apsion: Polly
Joanna Page: Ann Crook
Mark Dexter: Albert Sickert
Doppiatori italiani:
Fabio Boccanera: Ispettore Frederick Abberline
Fotografia: Peter Deming
Montaggio: Dan Lebental
Musiche: Trevor Jones
Scenografia: Martin Childs
Costumi: Kym Barrett
trama
Inghliterra, fine 1800, l'ispettore Abberline viene chiamato ad indagare su una serie di omicidi commessi ai danni di un gruppo di prostitute.
l'ispettore giungerà alla conclusione che si tratta di crimini che seguono una sorta di rituale: le donne dopo essere state sgozzate vengono private di alcuni organi.
i sospetti, almeno per un primo momento ricadono su una vasta categoria di mestieri, quali i macellai, successivamente le indagini porteranno inevitabilmente a prendere in considerazione anche uomini più eruditi specie in campo medico...
recensione
"la vera storia di Jack lo squartatore non rientra di certo nella categoria dei film indimenticabili, nonstante la presenza di Johnny Depp che solitamente prende parte a pellicole che in qualche modo, positivo o negativo rimangono; questa non rimane ne in un modo ne nell'altro.
probabilmente l'intento del regista vorrebbe forse essere quello di aver dato vita ad un thriller o ad un horror, ma siamo lontani dai brividi e dalla tensione tipica dei due generi.
la trama è abbastanza scontata e punta tutto su ciò che c'è "intorno" al killer, su ciò che si vede, pochissimo spazio è invece dedicato all'aspetto forse più terribile dello squartatore; Jack stesso.
la pseudo storia d'amore tra l'ispettore e Mary non è stata affrontata con la dovuta attenzione per cui verrebbe quasi da suggerire al regista di lasciar proprio perdere l'aspetto romantico, forzatamente presente nella storia.
nonostante la presenza del bravo Ian Holm e del sopra citato Johnny Depp il film non decolla.
non ho nemmeno apprezzato le soluzioni molto fantasiose per non dire quasi fantastiche che spesso sono presenti in alcune scene, un esempio su tutti il cambio di colore degli occhi dello squartatore che diventano totalmente neri, o le premonizioni così verosimili dell'ispettore.
sò di non aver parlato benissimo di questo film che comunque potrebbe appassionare molti.
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domenica 10 maggio 2009
C'è un' Aria - Giorgio Gaber
spesso le parole si sprecano... la musica non si spreca mai ed arriva insinuandosi senza mai essere dimenticata!
questa bellissima canzone di Giorgio Gaber meriterebbe di essere imparata a memoria.
dato che mi assenterò per un pò (circa una settimana) chi vuole può leggere, rileggere e metabolizzare il testo di questo pezzo, ne vale davvero la pena!
C'è un'Aria - Giorgio Gaber
Dagli schermi di casa un signore un po' eccitato
o una rossa decisa con il gomito appoggiato
ti rallegran la cena sorridendo e commentando
con interviste e filmati ti raccontano a turno
a che punto sta il mondo.
E su tutti i canali arriva la notizia
un attentato uno stupro o, se va bene, una disgrazia
che diventa un mistero di dimensioni colossali
quando passa dal video a quei bordelli di pensiero
che chiamano giornali.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
Ed ogni avvenimento di fatto si traduce
in tanti "sembrerebbe", "si vocifera", "si dice"
con titoli ad effetto che coinvolgono la gente
in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
senza dire niente.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
l'aria,
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria.
Lasciateci aprire le finestre,
lasciateci alle cose veramente nostre
e fateci pregustare l'insolita letizia
di stare per almeno dieci anni senza una notizia!
E in quel grosso mercato di opinioni concorrenti
puoi pescare un'idea tra le tante stravaganti
e poi ci son gli interventi e i tanti pareri alternativi
che ti saltano addosso come le marche
dei preservativi.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
E c'è un gusto morboso nel mestiere d'informare,
uno sfoggio di pensieri senza mai l'ombra di un dolore
e le miserie umane raccontate come film gialli
sono tragedie oscene che soddisfano la fame
di certi avidi sciacalli.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
Lasciateci almeno l'ignoranza
che è molto meglio della vostra idea di conoscenza
che quasi fatalmente chi ama troppo l'informazione
oltre a non sapere niente è anche più coglione.
I servizi aggiornati testimoniano gli eventi
con audaci filmati e inquadrature emozionanti
di persone malate che non possono guarire,
di bambini denutriti così ben fotografati
messi in posa per morire…
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
Sarà che siete in preda di uno strano meccanismo:
"intervenire se conviene" forse è una regola del giornalismo,
e quando c'è una guerra allora aumenta la richiesta
non aspettavate altro: vi sbizzarrite coi talk-show,
per voi diventa una festa..
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
l'aria,
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria.
Lasciateci il gusto dell'assenza,
lasciatemi da solo con la mia esistenza
che se mi raccontate la mia vita di ogni giorno
finisce che non credo neanche a ciò che ho intorno.
Ma la televisione che ti culla dolcemente
presa a piccole dosi direi che è quasi un tranquillante
la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie
con lo stesso rispetto che è giusto avere
per una lavastoviglie!
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
E leggendo i giornali con un minimo di ironia
li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia
che poi il giorno dopo - o anche il giorno stesso -
vanno molto bene per accendere il fuoco
o per andare al cesso.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca, che manca, che manca
l'aria.
Piccoli Problemi di Cuore
Titolo originale Marmalade Boy
Studio Toei Animation
Episodi 76 (completa)
Reti italiane Canale 5
Italia 1
Rete 4
1ª TV it. marzo 1997
Episodi it. 63 (completa)
Censura it. autocensura in adattamento
trama
Miki e Yuri si ritrovano a vivere nella stessa casa dopo l'unione delle loro due famiglie.
a scuola Miki è corteggiata da Ginta mentre Yuri subisce le attenzioni di Arimi, sua amica fin delle scuole medie.
dopo molti momenti passati insieme Miki e Yuri scoprono di provare l'uno per l'altro un sentimento molto più forte dell'amicizia.
a minare il loro rapporto c'è senza dubbio la gelosia di Miki, che vive male i momenti in cui Yuri è lontano da lei, magari in compagnia di altri; ed i pochi momenti in cui i due ragazzi possono confrontarsi per togliersi i reciproci dubbi.
a segnare la fine della loro storia sarà lo scambio culturale che avrà come protagonista Yuri.
la ragazza non è in grado di sopportare la lontananza...
recensione
Piccoli problemi di cuore è l'anime tratto da "Marmalade Boy", uno shojo manga tra i più popolari.
vidi la prima volta tutte le puntate di questo cartone animato, quando ero poco più grande di una ragazzina per cui non ricordavo molto delle vicende amorose di Miki e Yuri.
rivedendolo ho potuto apprezzare con maggiore interesse questo romantico anime.
le situazioni, le sensazioni, sono palpabili.
Piccoli problemi di cuore è coinvolgente ed è forse il ritratto di molte insicurezze e dubbi che spessissimo si riscontrano durante una storia d'amore.
nonostante si tratti di amori adolescenziali, sono pronta a scommettere che sono molti gli spettatori pronti a partecipare, emozionandosi, ai tormenti che sembrano non voler dar pace ai due protagonisti.
sono venuta a sapere che anche questo anime è stato censurato nella versione italiana.
purtroppo le censure e i tagli nei cartoni animati sono frequenti in Italia, nonostante il profondo disappunto di appassionati (me compresa) che desidererebbero vedere questi prodotti in forma originale.
l'unica cosa che rimane da fare è cercare di approfittare della recente ristampa del manga per farsi un'idea precisa di ciò che l'autrice vuole esprimere e comunicare.
video recensione
sigla
King Arthur
Titolo originale: King Arthur
Paese: USA
Anno: 2004
Durata: 126'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: azione, avventura, storico
Regia: Antoine Fuqua
Soggetto: Milo Addica, Jean-Claude Carrière, Jonathan Glazer
Sceneggiatura: David Franzoni
Produttore: Jerry Bruckheimer
Interpreti e personaggi
Clive Owen: Artù
Ioan Gruffudd: Lancillotto
Mads Mikkelsen: Tristano
Joel Edgerton: Galvano
Hugh Dancy: Galahad
Ray Winstone: Boris
Ray Stevenson: Dagonet
Keira Knightley: Ginevra
Stephen Dillane: Merlino
Stellan Skarsgård: Cerdic
Til Schweiger: Cynric
Sean Gilder: Jols
Pat Kinevane: Horton
Ivano Marescotti: Vescovo Germanius
Ken Stott: Marius Honorius
Stefania Orsola Garello: Fulcinia
Lorenzo De Angelis: Alecto
Fotografia: Slawomir Idziak
Montaggio: Conrad Buff IV, Jamie Pearson
Effetti speciali:
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Dan Veil
trama
Arthur ed i suoi cavalieri per quindici anni hanno vagato per la Britannia.
il vescovo Germanius giunto in quelle terre per consegnare le patenti ai cavalieri della tavola rotonda per donargli la libertà, in realtà prima di consegnare le preziose carte chiederà ai combattenti di prestare al serivizio di Roma i loro servigi per un'ultima volta.
i giovani condottieri non accetteranno di buon grado la notizia ma essendo estremamente devoti ad Arthur decideranno di seguirlo nuovamente.
durante il loro viaggio i Sassoni saranno i loro nuovi nemici...
recensione
nonostante le critiche non troppo positive che lessi di questo film, devo dire che personalmente mi è piaciuto.
ultimamente ho avuto modo di poter vedere anche la versione Director's cut e la mia idea non è mutata.
di certo errori ci sono, molte scene sono un pò forzate, poco credibili, alcuni momenti vogliono per forza essere toccanti ma tutto sommato il risultato non è da crocifiggere.
ci tengo a precisare che non sono stata clemente solo perchè c'è Keira Knightley (una delle mie attrici preferite) nel cast, ma perchè realmente ho apprezzato la pellicola.
Clive Owen mi è sembrato sotto tono, ricordo poco della sua interpretazione, sintomo che non mi ha molto colpito, a differenza di quelle degli altri cavalieri.
molto belli i costumi e le scenografie.
l'elemento che ho apprezzato di più, se di elemento si può parlare, è senza dubbio la colonna sonora.
affascinante, indimenticabile, firmata dal bravissimo Hans Zimmer.
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Intervista col Vampiro
Titolo originale: Interview with the Vampire: The Vampire Chronicles
Paese: USA
Anno: 1994
Durata: 123'
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto:
Genere: fantastico, horror
Regia: Neil Jordan
Soggetto: Anne Rice (romanzo omonimo)
Sceneggiatura: Anne Rice
Produttore: Stephen Woolley e David Geffen
Interpreti e personaggi
Brad Pitt: Louis de Point de Lac
Tom Cruise: Lestat de Lioncourt
Kirsten Dunst: Claudia
Antonio Banderas: Armand
Christian Slater: Daniel Malloy, il giornalista
Stephen Rea: Santiago
Domiziana Giordano: Madeleine
Thandie Newton: Yvette
Doppiatori italiani:
Tom Cruise (Lestat de Lioncourt): Roberto Chevalier
Brad Pitt (Louis de Point de Lac): Sandro Acerbo
Kirsten Dunst (Claudia): Federica De Bortoli
Stephen Rea (Santiago): Sergio Di Stefano
Antonio Banderas (Armand): Francesco Pannofino
Christian Slater (Daniel Malloy): Vittorio De Angelis
Thandie Newton (Yvette): Silvia Tognoloni
Domiziana Giordano (Madeleine): Emanuela Rossi
Sarah Stockbridge (Estelle): Stefanella Marrama
Fotografia: Philippe Rousselot
Montaggio: Mick Audsley
Effetti speciali: Stan Winston
Musiche: Elliot Goldenthal
Scenografia: Dante Ferretti
Trucco: Stan Winston
Premi:
BAFTA alla migliore fotografia a Philippe Rousselot
MTV Movie Awards 1995 Miglior performance maschile (Brad Pitt), attore più attraente (Brad Pitt), miglior performance rivelazione (Kirsten Dunst)
Razzie Awards alla peggior coppia a Tom Cruise e Brad Pitt
trama
Louis dopo aver perso i suoi cari vaga alla ricerca di sollievo e di morte. Lestat risponde al suo invito trasformandolo in vampiro.
Louis si rivelerà, però, diverso dagli altri succhiasangue, prova dolore nel togliere la vita alle sue prede e per un lungo periodo si costringe a cibarsi solo di saugue animale.
Lestat per evitare che il suo prescelto si allontani da lui, gli prucura un'amica; una bambina rimasta orfana, Claudia che diverrà una sorta di figlia per i due vampiri.
col il passare degli anni Claudia scoprirà suo malgrado, di non poter crescere e quindi di non poter diventare donna.
la bambina decide di vendicarsi uccidendo Lestat e fuggendo con Louis...
recensione
"intervista col vampiro" è uno dei film dedicati alle creature della notte che preferisco.
nonostante si discosti molto dalle credenze e dalla tradizione vampiresca, viene rispettata sia la componente sanguinaria, violenta, da mostro; sia il fascino irresistibile del vampiro.
il film ha una trama molto interessante ed è proprio questa che tiene banco per tutta la durata della pellicola, lasciando poco spazio ad altro, senza contare che i vampiri con l'anima come nel caso di Louis, hanno sempre grossa presa sul pubblico, proprio perchè è possibile avvicinarlo alla natura umana.
si tratta di un'intervista per cui la storia sembra non avere una vera e propria fine.
ho molto apprezzato le interpretazioni di Pitt, Cruise, Banderas e Dunst, quest'ultima seppure ragazzina dimostra di essere all'altezza dei suoi colleghi di lavoro.
c'è un pò di Italia nel film, oltre alle sempre belle scenografie di Dante Ferretti, Domiziana Giordano (nota al grande pubblico, più che come attrice, come concorrente de "l'isola dei famosi" di qualche anno fa) è presente nel cast.
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sabato 9 maggio 2009
Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re
Titolo originale: The Lord of the Rings: The Return of the King
Paese: Nuova Zelanda/USA
Anno: 2003
Durata: 201', 251' (versione estesa)
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35:1
Genere: avventura, azione
Regia: Peter Jackson
Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
Casa di produzione: New Line Cinema
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Interpreti e personaggi
Elijah Wood: Frodo Baggins
Ian Holm: Bilbo Baggins
Sean Astin: Samvise Gamgee, "Sam"
Billy Boyd: Peregrino Tuc, "Pipino"
Dominic Monaghan: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
Ian McKellen: Gandalf
Viggo Mortensen: Aragorn
Cate Blanchett: Galadriel
Sean Bean: Boromir
John Rhys-Davies: Gimli/Barbalbero (voce)
Orlando Bloom: Legolas
Bernard Hill: Théoden
David Wenham: Faramir
Karl Urban: Éomer
Miranda Otto: Éowyn
John Noble: Denethor
Andy Serkis: Gollum/Sméagol
Thomas Robins: Deagol
Bruce Hopkins: Gamling
Liv Tyler: Arwen
Hugo Weaving: Elrond
Brad Dourif: Grima Vermilinguo
Christopher Lee: Saruman
Sala Bake: Sauron (voce)
Doppiatori italiani:
Davide Perino: Frodo Baggins
Vittorio Congia: Bilbo Baggins
Massimiliano Alto: Samvise Gamgee, "Sam"
Corrado Conforti: Peregrino Tuc, "Pipino"
Paolo Vivio: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
Gianni Musy: Gandalf
Pino Insegno: Aragorn
Massimo Corvo: Boromir
Renato Mori: Gimli
Massimiliano Manfredi: Legolas
Cristiana Lionello: Galadriel
Stefano De Sando: Théoden
Gianluca Tusco: Grima Vermilinguo
Francesco Bulckaen: Faramir
Riccardo Rossi: Eomer
Ilaria Stagni: Eowyn
Oreste Rizzini: Denethor
Francesco Vairano: Gollum/Sméagol
Roberto Ciufoli: Deagol
Roberto Draghetti: Gamling
Stella Musy: Arwen
Luca Biagini: Elrond
Omero Antonutti: Saruman
Gerolamo Alchieri: Sauron
Carlo Baccarini: Barbalbero
Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: John Gilbert
Effetti speciali: Richard Taylor, Jim Rygel
Musiche: Howard Shore (musiche originali) + David Donaldson, Enya, David Long, Steve Roche, Janet Roddick
Scenografia: Grant Major, Dan Hennah, Alan Lee, John Howe
Premi:
11 Premi Oscar 2004: "Miglior film", "Miglior regia", "Miglior sceneggiatura non originale", "Miglior scenografia", "Miglior montaggio", "Migliori costumi", "Miglior trucco", "Miglior colonna sonora", "Miglior canzone originale" ("Into the West" di Howard Shore, Fran Walsh e Annie Lennox), "Miglior suono", "Migliori effetti speciali".
4 Golden Globe 2004: "Miglior film drammatico", "Miglior regia", "Miglior canzone" ("Into the West" di Howard Shore, Fran Walsh e Annie Lennox), "Migliore colonna sonora originale"
2 Grammy Award 2005: "Migliore Album-Colonna Sonora Per Pellicola Cinematografica, Televisiva o Altro Mezzo Visivo" (a Howard Shore) e "Miglior Canzone (musica e testo) Per Pellicola Cinematografica, Televisiva o Altro Mezzo Visivo" (a Howard Shore, Annie Lennox e Fran Walsh per la track Into)
2 BAFTA 2004: miglior film, miglior fotografia (Andrew Lesnie)
National Board of Review Awards 2003: miglior cast
SAG Award: Miglior Cast
DGA Award: Miglior Regista
6 Gransito Movie Awards: Miglior Fotografia, Migliori Costumi, Migliori Scenografie, Miglior colonna sonora, Migliori effetti speciali, Miglior sonoro
7 Ioma 2004:Miglior colonna sonora,miglior scenografia,migliori costumi,miglior trucco,miglior canzone,migliori effetti visivi,migliori effetti sonori
Premio Hugo: Miglior rappresentazione drammatica.
trama
la guerra tra il bene ed il male è inevitabile.
Sauron sta preparando il suo feroce attacco contro Minas Tirith ma non può contare sull'aiuto di Saruman, morto dopo la disfatta del suo esercito di Uruk-hai.
Gandalf e Pipino si recano a Gondor per avvertire gli abitanti della città del pericolo imminente.
Aragorn, Legolas e Gimli insieme al re Thoden si dirigono, spalleggiati dai guerrieri di Rohan, verso Minas Tirith per prestare aiuto in battaglia.
consapevoli di essere di numero inferiore rispetto all'esercito di Mordor, Aragorn richiama a sè, attraversando il sentiero dei morti, i guerrieri dannati che avevano negato i loro servigi a Isildur.
i combattenti avrebbero ritrovato la pace solo dopo aver prestato servizio agli ordini dell'erede al trono di Gondor, Aragorn.
Frondo e Sam esausti sono sempre più vicini a Mordor, ma Gollum ha pensato di mettere di fronte ai due coraggiosi hobbit una orrenda creatura, Shelob...
recensione
con "il ritorno del re" si conclude la trilogia dell'anello.
un vero e proprio capolavoro fantasy che entra a pieno diritto tra i film meglio riusciti della storia del cinema.
un vero e proprio manuale di come deve essere affrontata la produzione di un capolavoro tratto da un pietra miliare della letteratura fantasy senza tradire fan e fanatici del genere, cosa assai rara.
i tre film presentano nei primi minuti un piccolo prologo alla storia.
ne "la compagnia dell'anello" Galadriel narrava di come l'anello fosse stato forgiato e a cosa sarebbe servito; fornisce delucidazioni sul come e sul perchè il male fosse sopravvissuto dopo la disfatta di Sauron e di come gli uomini si siano dimostrati deboli.
ne "le due torri" è il turno di Gandalf, la sua lotta contro il Barlog si percepisce come un grido lontano mentre si affolla sullo schermo la spettacolare panoramica dei monti innevati.
"il ritorno del re" comincia invece con una vecchia conoscenza, Gollum, o meglio Smeagol narrando in che modo la creatura sia venuta in possesso dell'anello e di come si sia potuto ridurre in un tale stato di mostruosità.
Peter Jackson non tradisce e conclude magnificamente la sua saga, alla sua maniacale ricerca della perfezione vanno la mia stima ed i miei complimenti.
realizzare un film partendo da un libro tanto complesso e pieno di insidie, sembra davvero impossibile, invece il regista riesce nell'impresa.
il questo ultimo capitolo si raggiunge con maggiore profondità la parte più sensibile dello spettatore, che ormai soffre insieme a Frodo e Sam delle loro privazioni e della loro fatica, fino a desiderare che il monte Fato non sia tanto lontano e che in fondo dopo tanto sforzo vale la pena di veder trionfare il bene.
la pellicola lascia della malinconia, non solo per l'addio di Frodo ma anche perchè si arriva a comprendere che anche dopo aver affrontato le difficoltà, anche quando la pace si ristabilisce nuovamente, tutto in realtà è cambiato o che forse siamo cambiati noi.
come sempre ricordo la colonna sonora di Howard Shore, toccante ed intensa, una vera e propria opera, che termina con una delle canzoni più belle che abbia mai sentito, non solo per la musica ma anche per il testo e ciò che vuole rappresentare.
"into the west" è interpretata da Annie Lennox, le note sembrano voler aprire l'orizzonte, quasi a voler far spalancare gli occhi davanti a tale bellezza.
trailer
Il Signore degli Anelli - Le Due Torri
Titolo originale: The Lord of the Rings: The Two Towers
Paese: Nuova Zelanda/USA
Anno: 2002
Durata: 179', 223' (versione estesa)
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35:1
Genere: avventura, azione
Regia: Peter Jackson
Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
Casa di produzione: New Line Cinema
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Interpreti e personaggi
Elijah Wood: Frodo Baggins
Ian Holm: Bilbo Baggins
Sean Astin: Samwise Gamgee, "Sam"
Billy Boyd: Peregrino Tuc, "Pipino"
Dominic Monaghan: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
Ian McKellen: Gandalf
Viggo Mortensen: Aragorn
Sean Bean: Boromir
John Rhys-Davies: Gimli/Barbalbero (voce)
Orlando Bloom: Legolas
Cate Blanchett: Galadriel
Bernard Hill: Theoden
Brad Dourif: Grima Vermilinguo
David Wenham: Faramir
Karl Urban: Eomer
Miranda Otto: Eowyn
John Noble: Denethor
Andy Serkis: Gollum/Sméagol
Liv Tyler: Arwen
Hugo Weaving: Elrond
Christopher Lee: Saruman
Sala Bake: Sauron (voce)
Doppiatori italiani:
Davide Perino: Frodo Baggins
Vittorio Congia: Bilbo Baggins
Massimiliano Alto: Samwise Gamgee, "Sam"
Corrado Conforti: Peregrino Tuc, "Pipino"
Paolo Vivio: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
Gianni Musy: Gandalf
Pino Insegno: Aragorn
Massimo Corvo: Boromir
Renato Mori: Gimli
Massimiliano Manfredi: Legolas
Cristiana Lionello: Galadriel
Stefano De Sando: Theoden
Gianluca Tusco: Grima Vermilinguo
Francesco Bulckaen: Faramir
Riccardo Rossi: Eomer
Ilaria Stagni: Eowyn
Oreste Rizzini: Denethor
Francesco Vairano: Gollum/Sméagol
Stella Musy: Arwen
Luca Biagini: Elrond
Omero Antonutti: Saruman
Gerolamo Alchieri: Sauron
Carlo Baccarini: Barbalbero
Fotografia: Andrew Lesnie, A.C.S.
Montaggio: John Gilbert
Effetti speciali: Richard Taylor, Jim Rygel
Musiche: Howard Shore, Fran Walsh
Scenografia: Grant Major, Dan Hennah, Alan Lee, John Howe
Premi:
2 Oscar 2003: "Migliori effetti sonori", "Migliori effetti speciali"
2 BAFTA 2002: Migliori Effetti Speciali, Migliori Costumi
4 MTV Movie Awards 2002: Miglior film, Miglior Sequenza d'Azione (La Battaglia del Fosso di Helm), Miglior performance di gruppo (Elijah Wood e Sean Astin), Miglior performance virtuale (Gollum)
BFCA 2002: Miglior performance digitale (Gollum)
5 Gransito Movie Award 2002: Miglior Trucco, Migliori Scenografie, Miglior Montaggio,Migliori Effetti Speciali, Miglior Scena
4 LAFCS 2002: Miglior Regia, Miglior Montaggio, Migliori Costumi, Migliori Effetti Speciali
6 Ioma 2003:Miglior film,Miglior colonna sonora,Migliori costumi,Miglior trucco,Migliori effetti visivi,Migliori effetti sonori
Premio Hugo: Miglior rappresentazione drammatica
trama
proseguono le avventure nella terra di mezzo.
Frodo e Sam tentano di raggiungere il monte Fato per poter distruggere l'anello accompagnati e giudati dallo schizofrenico Gollum. la creatura al di sopra di ogni aspettativa si dimostrerà una guida fidata per lo meno fino al raggiungimento del Nero Cancello; dopo l'incontro con Faramir, fratello di Boromir, il rapporto tra Gollum e Frodo muterà.
Aragorn, Legolas e Gimli sono alla ricerca di Merry e Pipino prigionieri degli Uruk-hai.
i due Hobbits riusciranno a sfuggire dalle grinfie dell'esercito di Saruman e si rifuggeranno nella foresta di Fangorn dove si imbatteranno in Barbalbero, un ent.
nella foresta Gandalf, divenuto "il bianco" dopo la vittoria riportata sul barlog si recherà nel regno di Rohan insieme ad Aragorn, Legolas e Gimli.
il re Theoden, libero dall'incantesimo di Saruman condurrà la sua gente al Fosso di Helm, teatro di una sanguinosa battaglia contro l'esercito di Saruman...
recensione
osidero "il signore degli anelli" come un film unico, non faccio particolari distinzioni tra le tre parti.
"Le Due Torri" è sicuramente un capitolo molto difficile poichè manca di un vero e proprio inizio (rappresentato da "la compagnia dell'anello") ed una vera e propria fine (riconducibile a "Il Ritorno del Re").
nonostante il difficile ruolo di congiunzione tra la premessa e l'epilogo di questa storia straordinaria, il film è incantevole.
solo di incantesimo si può parlare quando si parla de " Il Signore degli Anelli"; la vastità di particolari descritti nel libro è grande quanto la maniacale ricerca della perfezione perseguita da Peter Jackson.
il regista è probabilmente ossessionato dal voler ricreare l'universo di Tolkien ed i risultati parlano chiaro.
come dicevo anche nella mia precedente recensione dedicata a "la compagnia dell'anello", la parola "perfezione" si avvicina molto al concetto che queste pellicole esprimono.
vorrei far notare in particolare la genialità e la fantasia con cui sono stati girati i combattimenti e gli scontri.
sono talmente tanti e diversi gli spunti offerti che non ci si annoia mai nonostante la quantità di girato dedicato alle scene di battaglie.
il cast si arricchisce di volti nuovi ma non diventa orfano di coloro che il pubblico ha imparato ad amare nell'episodio precendente.
inutile star qui a ribadire con quanta passione sono stati ricreati i "luoghi dell'anello", le popolazioni, le usanze, i costumi dei vari popoli della terra di mezzo.
la colonna sonora riprende i temi già ascoltati ne "la compagnia dell'anello" con in più i temi dedicati a Rohan, Mordor, Gollum e con un leggero accenno a quello di Gondor.
tra le tante creature che popolano questa pellicola, di indubbio fascino è Gollum, sapientemente interpretato da Andy Serkis.
indimenticabile la scena in cui viene resa palese la schizofrenia del disgraziato, diviso tra il suo lato buono rappresentato da Smeagol ed il suo lato cattivo.
trailer
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'anello
Titolo originale: The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Paese: Nuova Zelanda/USA
Anno: 2001
Durata: 178' (208' la versione estesa)
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35:1
Genere: fantasy, avventura, azione
Regia: Peter Jackson
Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
Casa di produzione: New Line Cinema
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Interpreti e personaggi
Elijah Wood: Frodo Baggins
Ian Holm: Bilbo Baggins
Sean Astin: Samwise Gamgee, "Sam"
Billy Boyd: Peregrino Tuc, "Pipino"
Dominic Monaghan: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
Ian McKellen: Gandalf
Viggo Mortensen: Aragorn
Sean Bean: Boromir
John Rhys-Davies: Gimli
Orlando Bloom: Legolas
Cate Blanchett: Galadriel
Andy Serkis: Gollum
Liv Tyler: Arwen
Hugo Weaving: Elrond
Marton Csokas: Celeborn
Mark Ferguson: Gil-Galad
Christopher Lee: Saruman
Sala Bake: Sauron (voce)
Lawrence Makoare: Lurtz
Peter McKenzie: Elendil
Craig Parker: Haldir
Harry Sinclair: Isildur
Doppiatori italiani:
Davide Perino: Frodo Baggins
Vittorio Congia: Bilbo Baggins
Massimiliano Alto: Samwise Gamgee, "Sam"
Corrado Conforti: Peregrino Tuc, "Pipino"
Paolo Vivio: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
Gianni Musy: Gandalf
Pino Insegno: Aragorn
Massimo Corvo: Boromir
Renato Mori: Gimli
Massimiliano Manfredi: Legolas
Cristiana Lionello: Galadriel
Francesco Vairano: Gollum
Stella Musy: Arwen
Luca Biagini: Elrond
Angelo Maggi: Celeborn
Omero Antonutti: Saruman
Gerolamo Alchieri: Sauron
Christian Iansante: Haldir
Episodi:
Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: John Gilbert
Effetti speciali: Richard Taylor, Jim Rygel
Musiche: Howard Shore (musiche originali), David Donaldson, Enya, David Long, Steve Roche, Janet Roddick
Scenografia: Grant Major, Dan Hennah, Alan Lee, John Howe
Premi:
4 Oscar 2002: miglior fotografia, miglior trucco (a Peter Owen), miglior colonna sonora originale e migliori effetti speciali
4 BAFTA 2002: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Trucco, Migliori Effetti Speciali
2 MTV Movie Awards 2002: Miglior film, miglior performance rivelazione maschile (Orlando Bloom)
2 National Board of Review: Miglior Attrice non protagonista (Cate Blanchett, Miglior Produzione
1 SAG 2002: Miglior Attore non protagonista (Ian McKellen)
3 AFI Awards 2002:Film dell'anno, Migliori Effetti Digitali, Miglior Design
2 BFCA Awards 2002: Miglior Compositore(a Howard Shore), Miglior Canzone (May it be)
4 Golden Satellite Awards 2002: Miglior Film, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, Migliori Effetti visivi
5 Gransito movie Award 2002: Miglior Fotografia, miglior Sonoro, Miglior Scenografia, Migliori Effetti Speciali, Migliore Scena
6 LAFCS Awards 2002: Miglior Regista, Miglior Sceneggiatura, Migliori Costumi, Migliori Effetti Speciali, Miglior Colonna Sonora, Miglior Canzone
1 LAFCA Award 2002: Miglior Colonna Sonora
2 SEFCA Awards 2002: Miglior Regista, Miglior Sceneggiatura non originale
trama
Bilbo Baggins, abitante della contea, è in possesso di un anello del potere.
lo hobbit ignora che il gioiello in realtà sia proprio "l'unico anello" forgiato da Sauron nel Monte Fato per governare tutti gli altri anelli del potere.
Bilbo durante la festa del suo 111 compleanno decide di lasciare il suo villaggio e di donare tutti i suoi averi a suo nipote Frodo.
il giovane Hobbit, ammonito ed istruito dal mago Gandalf insieme a Sam, Merry e Pipino, comincerà un viaggio pieno di insidie che lo condurrà, guidato dal ramingo Aragorn, a Gran Burrone, il regno degli elfi.
nel pacifico luogo, Erlond, fonderà la compagnia dell'anello formata da quattro hobbits, due uomini, Aragorn e Boromir, l'elfo Legolas, il nano Gimli ed il mago Gandalf.
la compagnia affronterà unita numerose insidie, ma a Moria, il regno dei Nani dovrà rinunciare alla preziosa presenza di Gandalf che piomberà nell'oscurità dopo uno scontro con un Barlog.
nonostante non siano più in nove, la compagnia proseguirà il cammino, arrivando a Lothlorien, il cuore del regno degli elfi, dove avrà la possibilità di riposarsi sotto la protezione di Gladriel, la Signora della Luce.
non mancherà molto che la compagnia si dividerà...
recensione
non credo di essere esagerata dichiarando che questo film in assoluto rasenta la perfezione.
non c'è neppure un minuscolo dettaglio che sia fuori posto.
la collaborazione, l'intento comune di investire in un progetto a dir poco ambizioso si avverte prepotentemente.
non è il singolo che emerge ma l'intera squadra, capitanata da un eccellente Peter Jackson.
vorrei potermi dilungare nel descrivere i singoli elementi del film ma il discorso sarebbe molto complicato e prolisso.
d'altro canto mi è davvero impossibile tacere dinanzi alla cura e la sapienza con cui è stato girato il film, la bravura con cui è stato sceneggiato.
la scelta di puntare su attori bravi ma non riconducibili ad interpretazioni precedenti, si dimostra una scelta vincente.
gli effetti speciali del film sono un elemento essenziale per la realizzazione di un episodio di una saga fantasy, ma nonostante la massiccia presenza, gli effetti non offuscano mai la trama che gode sempre di una posizione centrale.
lo spirito del libro di Tolkien è rispettato nonostante i numerosi e inevitabili tagli.
avendo a disposizione l'edizione a quattro dischi mi è stato possibile visionare anche tutti i retroscena dedicati alla realizzazione della pellicola.
le miniature, utilizzate poi nel film, l'allestimento dei set, per non parlare dei costumi e delle armi utilizzate dalle varie razze descritte dal romanzo, sembrano essere state studiate in modo maniacale.
molto di ciò che si vede in realtà è stato realizzato con non poca fatica e con la passione di tutti coloro che hanno collaborato al film.
non credo che nessun altro prodotto possa vantare lo stesso spirito di squadra ed il folle impegno con cui è stato realizzato l'intero film.
un'opera mastodontica senza pari.
solitamente nelle mie recensioni termino sempre parlando della colonna sonora.
vorrei che questa de "il signore degli anelli" venisse vista, o meglio sentita come la ciliegina sulla torta.
per me le musiche hanno un ruolo esseziale nella buona riuscita di un film.
in questa pellicola, la colonna sonora non fa altro che confermare la devozione con cui tutti gli addetti ai lavori hanno contribuito alla realizzazione di un capolavoro.
i temi musicali che si odono sono deliziosi, potenti, commuoventi, spaventosi ed assolutamente evocativi ed indimenticabili; tutti firmati da Howard Shore.
trailer
lunedì 4 maggio 2009
Il Mistero di Sleepy Hollow
Titolo originale: Sleepy Hollow
Lingua originale: Inglese
Paese: Usa
Anno: 1999
Durata: 105 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 1,85:1
Genere: horror
Regia: Tim Burton
Soggetto: Kevin Yagher, Andrew Kevin Walker dal racconto di Washington Irving
Sceneggiatura: Andrew Kevin Walker
Produttore: Celia D. Costas, Mark Roybal, Scott Rudin, Adam Schroeder, Kevin Yagher, Andrew Kevin Walker
Produttore esecutivo: Francis Ford Coppola, Larry J. Franco
Casa di produzione: Paramount Pictures, Mandalay Pictures, American Zoetrope, Karol Film Productions
Distribuzione (Italia): Cecchi Gori, Cecchi Gori Home Video
Interpreti e personaggi
Johnny Depp: Ichabod Crane
Christina Ricci: Katrina Van Tassel
Miranda Richardson: Lady Van Tassel
Michael Gambon: Baltus Van Tassel
Casper Van Dien: Brom Van Brunt
Jeffrey Jones: Reverendo Steenwyck
Christopher Lee: Borgomastro
Christopher Walken: Cavaliere senza testa
Ian McDiarmid: Dott. Thomas Lancaster
Michael Gough: Notaio Hardenbruck
Richard Griffiths: Magistrato Philipse
Marc Pickering: Masbath giovane
Lisa Marie: Lady Crane
Steven Waddington: Killian
Claire Skinner: Beth Killian
Mark Spalding: Jonathan Masbath
Martin Landau: Peter Van Garrett
Doppiatori italiani:
Riccardo Rossi: Ichabod Crane
Ilaria Stagni: Katrina Van Tassel
Melina Martello: Lady Van Tassel
Sandro Pellegrini: Baltus Van Tassel
Franco Zucca: Reverendo Steenwyck
Omero Antonutti: Borgomastro
Vittorio Congia: Notaio Hardenbrook
Fotografia: Emmanuel Lubezki
Montaggio: Chris Lebenzon
Effetti speciali: Mitchell J. Coughlin, Ron Ottesen, Gary J. Tunnicliffe, Joss Williams
Musiche: Danny Elfman
Scenografia: Rick Heinrichs
Costumi: Colleen Atwood
Trucco: Colleen Callaghan, Tamsin Dorling, Tamsin Dorling, Paul Gooch, Don Kozma, Bernadette Mazur, Peter Owen, Susan Parkinson, Susan Parkinson, Astrid Schikorra, Kirstie Stanway, Liz Tagg, Kelly Marazzi, Leda Shawyer
Premi:
Premio Oscar 2000: Miglior Scenografia (Rick Heinrichs, Peter Young)
2 premi al Saturn Award 2000:
Miglior Attrice (Christina Ricci)
Miglior Musica (Danny Elfman)
Art Directors Guild 2000: Premio Eccellenza nella Scenografia (Rick Heinrichs, Leslie Tomkins, John Dexter, Kevin Phipps, John Wright Stevens, Ken Court, Andy Nicholson, Bill Boes, Julian Ashby, Gary Tomkins, Nick Navarro)
2 premi ai BAFTA 2000:
Miglior Costumi (Colleen Atwood)
Miglior Scenografia (Rick Heinrichs)
BMI Film & TV Awards 2000 (Danny Elfman)
3 premi ai Blockbuster Entertainment Awards 2000:
Attore Favorito - Horror (Johnny Depp)
Attrice Favorita - Horror (Christina Ricci)
Attrice non Protagonista Favorita - Horror (Miranda Richardson)
Boston Society of Film Critics Awards 1999: Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Costume Designers Guild Awards 2000: Eccellenza nel Design per Film (Colleen Atwood)
Hollywood Makeup Artist and Hair Stylist Guild Awards 2000: Miglior Makeup di un Personaggio (Kevin Yagher, Peter Owen, Liz Tagg, Paul Gooch)
Las Vegas Film Critics Society Awards 2000: Premio Sierra: Miglior Scenografia (Rick Heinrichs)
Los Angeles Film Critics Association Awards 1999: Miglior Scenografia (Rick Heinrichs)
Online Film Critics Society Awards 2000: Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Santa Fe Film Critics Circle Awards 2000: Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
5 premi ai Satellite Awards 2000: Premio Satellite d'Oro:
Miglior Scenografia (Rick Heinrichs, Ken Court, John Dexter, Andy Nicholson, Leslie Tomkins)
Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Miglior Costumi (Colleen Atwood)
Miglior Colonna Sonora Originale (Danny Elfman)
Miglior Suono (Gary Alper, Skip Lievsay)
2 nomination al Premio Oscar 2000:
Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Miglior Costumi (Colleen Atwood)
9 nomination ai Saturn Award 2000:
Miglior Attore (Johnny Depp)
Miglior Costumi (Colleen Atwood)
Miglior Regista (Tim Burton)
Miglior Film Horror (Tim Burton)
Miglior Trucco (Kevin Yagher, Peter Owen)
Migliori Effetti Speciali (Jim Mitchell, Joss Williams, Kevin Yagher, Mark S. Miller)
Miglior Attore non Protagonista (Christopher Walken)
Miglior Attrice non Protagonista (Miranda Richardson)
Miglior Soggetto (Andrew Kevin Walker)
Nomination all'American Society of Cinematographers 2000: Miglior Realizzazione nella Fotografia di un Rilascio Teatrale (Emmanuel Lubezki)
Nomination ai BAFTA 2000: Miglior Realizzazione negli Effetti Speciali Visivi (Jim Mitchell, Kevin Yagher, Joss Williams, Paddy Eason)
Nomination ai Blockbuster Entertainment Awards 2000: Miglior Attore non Protagonista Favorito - Horror (Marc Pickering)
Nomination ai Chicago Film Critics Association Awards 2000: Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Nomination ai Chlotrudis Awards 2000: Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Nomination all'International Horror Guild 2000: Miglior Film (Tim Burton)
Nomination al Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani 2000: Nastro d'Argento al miglior regista (Tim Burton)
3 nomination ai Las Vegas Film Critics Society Awards 2000: Premio Sierra:
Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki)
Miglior Costumi (Colleen Atwood)
Miglior Colonna Sonora (Danny Elfman)
Nomination agli MTV Movie Awards 2000: Miglior Antagonista (Christopher Walken)
Nomination al Motion Picture Sound Editors 2000: Premio Bobina d'Oro: Miglior Suono (Skip Lievsay, Thomas W. Small, Sean Garnhart, Lewis Goldstein, Paul Urmson, Craig Berkey, Richard L. Anderson, John Pospisil, Michael Dressel, Scott Curtis, Matthew Harrison, Tammy Fearing)
3 nomination ai Satellite Awards 2000: Premio Satellite d'Oro:
Miglior Montaggio (Chris Lebenzon)
Miglior Performance di un Attore in un film, Commedia o Musical (Johnny Depp)
Migliori Effetti Visivi (Jim Mitchell, Joss Williams)
Nomination ai Teen Choice Awards 2000: Film - Attrice Scelta (Christina Ricci)
Nomination agli Young Artist Awards 2000: Miglior Performance in un Lungometraggio - Giovane Attrice Protagonista (Christina Ricci)
trama
in una New York di inizio '800 Ichabod Crane ha l'incarico di indagare circa una serie di omicidi nella cittadina di Sleepy Hollow.
il giovane è solito compiere le sue indagini servendosi di strumenti scientifici di sua invenzione.
il mistero con cui Ichabod si deve confrontare è più straordinario di quanto possa credere.
le vittime di Sleepy Hollow sono state tutte trovate decapitate e le teste misteriosamente scomparse.
secondo gli uomini più in vista della città, il colpevole di tanti orrori è il cavaliere senza testa...
recensione
"Il Mistero di Sleepy Hollow" è stato sempre tacciato di essere il film più in sordina di Tim Burton.
forse non è una definizione totalmente sbagliata, ma bisogna dire che il suo personalissimo modo di vedere il mondo è ben testimoniato anche in questa pellicola.
Nonostante "il mistero di Sleepy Hollow" sia ambientato nel 1799, Burton non risparmia lo spettatore della sua personale visione del passato, servendosi di bellissime scenografie e costumi eccezionali.
a fargli compagnia il suo strafamoso attore feticcio Johnny Depp, che a distanza di quasi 10 anni da "Edward Mani di Forbice" regala un'altra performance caratterizzata da innumerevoli espressioni facciali, questa volta sostenuto da una sceneggiatura più corposa.
forse l'unica pecca del film è proprio la trama... l'utilizzo di una storia fantastica sembra quasi annullare la magia che Burton compie con i suoi film.
ritengo, infatti che essendo un regista visionario, Burton non necessiti di una storia che sia poco credibile o che abbia una forte componente magica perchè è attraverso storie normali che il regista dà massimo sfogo alla sua genialità.
con questo non voglio assoutamente dire che la pellicola non mi è piaciuta, tutt'altro, l'ho trovata validissima.
vorrei solo ricordare che la bella colonna sonora è firmata dal fedele compagno di musica di Burton, Danny Elfman.
trailer
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