mi ero ripromessa di postare alcune le colonne sonore dei film che recensivo... non tutte meritano di essere ricordate. altre magari non rispecchiano i miei gusti, come in questo caso, ma un piccolo spazio, specie per gli appassionati del genere lo meritano. è il caso del film "Nana 2" che tra un pezzo punk ed uno j-pop cercano di risollevare la triste sorte di una pellicola poco meritevole... (per vedere il post relativo al film clicca qui: Nana 2)
Nana 2 the movie tracklist
01. soundtrack version / NANA starring MIKA NAKASHIMA 02. L’ouverture 03. Corale 04. Old Days 05. Fired March 06. An Affair 07. Little Secret 08. Il Valzer Felice 09. Through the Window 10. Sola 11. The Moon 12. Fire Works 13. Fantasia 14. Fervore Freddo 15. Pavana 16. Preludio 17. L’ora 18. The Moon 2 19. La Porta 20. Movinemto 21. Finale 22. Truth (NANA 2 original soundtrack version) / REIRA starring YUNA ITO
trovare pezzi è difficile, perchè spesso si confondono con il primo film dedicato a Nana, così ho scelto di postare solo la canzone cantanta da Yuna Ito...
Titolo originale: My best friend's wedding
Paese: Stati Uniti
Anno: 1997
Durata: 101'
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35:1
Genere: Commedia
Regia: P.J. Hogan
Soggetto:
Sceneggiatura: Ronald Bass
Interpreti e personaggi
Julia Roberts: Julianne Potter
Dermot Mulroney: Michael O'Neal
Cameron Diaz: Kimberly " Kimmy" Wallace
Rupert Everett: George Downes
Philip Bosco: Walter Wallace
M. Emmet Walsh: Joe O'Neal
Rachel Griffiths: Samantha Newhouse
Carrie Preston: Mandy Newhouse
Susan Sullivan: Isabelle Wallace
Fotografia: Laszlo Kovacs
Montaggio: Garth Craven, Lisa Fruchtman
Effetti speciali:
Musiche: James Newton Howard
Scenografia: Richard Sylbert
Costumi: Jeffrey Kurland
trama
Julianne dopo aver appreso che il suo migliore amico si sta per sposare, cerca in tutti i modi di far saltare il matrimonio.
la ragazza dopo aver disperatamente tentato di mettere in cattiva luce la perfetta Kimmy, cercato di far ingelosire Michael spacciando il suo editore, George, per il suo fidanzato, si ritrova suo malgrado con un pugno di mosche.
realizza che il rapporto di Kimmy e Michael è più solido di quanto non potesse apparire, senza contare che i due giovani sono realmente innamorati l'uno dell'altro.
non rimane che fare una sola cosa...
recensione
spesso dedicare un pò del proprio tempo alla visione di film non eccessivamente impegnativi può avere i suoi vantaggi.
è il caso de "Il Matrimonio del Mio Migliore Amico".
una commedia perfettamente riuscita che esce dai soliti schemi ed è inoltre ben interpretata.
credo che in questo caso specifico sia proprio il cast a fare la differenza.
è un vero piacere osservare Julia Roberts interpretare Julianne; sembra che la cinepresa la ami, ruba la scena a chiunque le si trovi accanto.
in questo film è tangibile la sua fotogenia, non tanto in riferimento alla sua bellezza estetica,ma dovuta al suo carisma, è tangibile il suo essere nata per fare del cinema.
non c'è parola della sceneggiatura che non sia accompagnata da una sua espressione ma non per questo la sua performance risulta eccessiva o poco credibile.
la colonna sonora, arricchita da moltissime canzoni d'amore ritenute veri e propri classici, la sostiene nei momenti più carichi di emozione.
il film è sapientemente cucito addosso alla straordinaria attrice.
spesso meriti legati alle interpretazioni di commedie sono rari, non a caso la Roberts ha dovuto aspettare un film forte e drammatico per poter ricevere il suo Oscar, ma a mio parere avrebbero potuto darglierlo anche prima.
altro fattore determinante per la buona uscita di questa pellicola è la presenza, piacevolissima, di Rupert Everett.
l'attore britannico, sempre bravo, è forse l'unico che riesce a non subire la presenza scenica di Julia Roberts.
"Il Matrimonio del Mio Migliore Amico" oltre ad essere una pellicola spassosa, che riesce sempre a strappare sorrisi e ad emozionare, è anche una commedia che vanta di un finale davvero a sorpresa.
non si può definire l'epilogo del film; finisce bene? finisce male?...
io direi che la risposta migliore la fornisce Rupert Everett, tra l'altro ideatore del finale, con le sue ultime battute.
le riporto di seguito citando la sceneggiatura originale:
"Suddenly, a familiar song. And, you're off your chair in one, exquisite movement... wondering, searching, sniffing the wind like a dapple deer. Has God heard your little prayer? Will Cinderella dance again? And then, suddenly, the crowds part and there he is: sleek, stylish... radiant with charisma. Bizarrely, he's on the telephone. But then, so are you. And then he comes towards you...
the moves of a jungle cat. Although you quite correctly sense that he is... gay... like most devastatingly handsome single men of his age are, you think... what the hell. Life goes on. Maybe there won't be marriage... maybe there won't be sex... but, by God, there'll be dancing."
e per chi avesse problemi con l'inglese ecco la traduzione in italiano:
"George: E ad un tratto una nota canzone.... e tu ti alzi dalla sedia, con movenza leggera... sorpresa... cercando.
.. fiutando il vento come una gazzella... Dio ha ascoltato la tua preghiera: "Cenerentola danzerà ancora?"
Ed ecco... all'improvviso... la folla si apre... e appare lui... bellissimo... elegante... raggiante nel suo carisma. Stranamente è al telefono... ma del resto... anche tu! Allora viene verso di te... con il passo agile di
un felino... e benché tu a ragione intuisca che è... gay... come la maggior parte degli scapoli di sconvolgente bellezza della sua età, ti dici: "Ma che Diavolo... la vita continua. Forse non ci sarà matrimonio... forse non ci sarà sesso... ma per dinci, ci sarà almeno il ballo!"
Titolo originale: The graduate Paese: Stati Uniti Anno: 1967 Durata: 105' Colore: colore Audio: sonoro Genere: drammatico, sentimentale Regia: Mike Nichols Soggetto: Charles Webb Sceneggiatura: Buck Henry, Calder Willingham
Interpreti e personaggi Dustin Hoffman: Benjamin "Ben" Braddock Katharine Ross: Elaine Robinson Anne Bancroft: Mrs. Robinson Brian Avery: Carl Smith Murray Hamilton: Mr. Robinson Marion Lorne: Miss. DeWitte William Daniels: Mr. Braddock Elizabeth Wilson: Mrs. Braddock Walter Brooke: Mr. McGuire Norman Fell: Mr. McCleery
Doppiatori italiani: Luigi La Monica: Benjamin "Ben" Braddock Anna Miserocchi: Mrs. Robinson Melina Martello: Elaine Robinson Aldo Giuffré: Mr. Robinson Benita Martini: Mrs. Braddock Stefano Sibaldi: Mr. Braddock Pino Colizzi: Carl Smith Bruno Persa: Mr. McGuire Ennio Balbo: Mr. McCleery
Fotografia: Robert Surtees Montaggio: Sam O'Steen Effetti speciali: Musiche: Dave Grusin, Paul Simon
Premi: 1 premio Oscar: per la migliore regia e 6 nomination: per miglior film, miglior attore, migliore attrice, migliore attrice non protagonista, migliore sceneggiatura non originale, migliore fotografia 2 Golden Globe: per il miglior regista, per il miglior film commedia o musicale BAFTA al miglior film del 1969 BAFTA al miglior regista a Mike Nichols BAFTA alla migliore sceneggiatura
trama Benjamin torna a casa dopo essersi laureato e per l'occasione i suoi genitori organizzano una festa con tutti i loro amici. la signora Robinson è tra gli invitati, chiede a Ben di riaccompagnarla a casa e successivamente lo invita a restare in sua compagnia. il ragazzo che tesissimo sembra declinare l'invito, tempo dopo decide di rivedersi con la signora Robinson. da quel momento tra i due inizierà una relazione. in uno dei loro incontri la donna rivelerà a Benjamin di essere contraria a che il ragazzo e la figlia, Elaine, di prossimo ritorno da Berkley, si vedano. Benjamin promette di non voler avere nulla a che fare con Elaine ma è costretto a venire meno alla parola data dopo gli insistenti inviti da parte dei suoi genitori di portare fuori la ragazza. quello che sembra essere un appuntamento catastrofico finirà per diventare un piacevole incontro che Ben ed Eleine vogliono ripetere...
recensione Mike Nichols firma la regia di uno dei film culto più belli della storia del cinema. l'oscar alla regia è strameritato. a mio parere Nichols è innovativo in tutto ciò che dirige. nonostante la pellicola sia del 1967 è attualissima ancora oggi, anche se magari l'occhio dello spettatore cambia.
la sceneggiatura così come la fotografia sono altri due elementi che insieme alle straordinarie interpretazioni del cast contribuiscono a rendere le scene de "il laureato" semplicemente indimenticabili.
Dustin Hoffman ha modo di dimostrare il suo talento, protagonista indiscusso del film. impacciato, silenzioso ma anche pervaso dalla voglia di ribellione che gli permetterà di trovare la strada per raggiungere ciò a cui tiene di più.
Anne Bancroft è indimenticabile nel ruolo di Mrs Robinson, icona sexy di quegli anni continua a distanza di più di quaranta anni ad essere sempre sensuale ed irrisolta.
ci sarebbero moltissime riflessioni da fare circa il film ed i numerosi messaggi che quasi incosciamente sembra inviare. siamo all'alba delle contestazioni del 1968, il perbenismo degli adulti si erge a dittatore indiscusso influenzando desideri ed ambizioni dei giovani ai quali sembra negata quasi la forza persino di dire di no a richieste del tutto inimmaginabili.
la colonna sonora è il fiore all'occhiello di tutto il film, composta da Paul Simon ed interpretata da simon and garfunkel raccoglie alcuni tra i pezzi più belli di quegli anni. solo per citarne alcuni: Mrs Robinson, The Sound of Silence e scarbarough Fair.
Titolo originale: The Virgin Suicides Paese: Stati Uniti Anno: 1999 Durata: 97' Colore: colore Audio: sonoro Genere: drammatico, giallo Regia: Sofia Coppola Soggetto: Jeffrey Eugenides Sceneggiatura: Sofia Coppola Casa di produzione: Paramount Classics
Interpreti e personaggi James Woods: Ronald Lisbon Kathleen Turner: Mrs. Lisbon Kirsten Dunst: Lux Lisbon Josh Hartnett: Trip Fontaine (giovane) Michael Paré: Trip Fontaine (adulto) A.J. Cook: Mary Lisbon Hanna R. Hall: Cecilia Lisbon Leslie Hayman: Therese Lisbon Chelse Swain: Bonnie Lisbon Scott Glenn: Padre Moody Danny DeVito: Dr. E. M. Horniker Anthony DeSimone: Chase Buell Lee Kagan: David Barker Robert Schwartzman: Paul Baldino Noah Shebib: Parkie Denton Jonathan Tucker: Tim Weiner Giovanni Ribisi: Narratore
Fotografia: Edward Lachman Montaggio: Melissa Kent James Lyons Effetti speciali: Musiche: Air
trama cinque belle e giovani sorelle, sono destinate a essere protagoniste di una storia che non si dimentica. casa Lisbon sarà teatro prima del suicidio di Cecilia, la più giovane delle sorelle e poi del susseguirsi di incredibili momenti di vita; sullo sfondo una società sorda e bigotta impersonificata dalla signora Lisbon che si ostina a voler educare le figlie con dei metodi al limite del sopportabile. ma il peggio deve ancora arrivare, dopo il ballo della scuola, Lux non torna a casa passando la notte fuori in compagnia di Trip. le conseguenze saranno terribili, le ragazze vengono rinchiuse in casa, non frequentano neppure la scuola. le sorelle tenteranno ugualmente di avere contatti con il mondo esterno, tramite il telefono, lettere e segnali di diverso genere...
recensione che Sofia Coppola avesse qualcosa da dire, è palese... già nella sua prima opera da regista regala un quadro a dir poco "forte", ma non invasivo di una storia tragica che merita di essere analizzata. la pellicola non si esaurisce alla sola visione, ma val ben la pena di ritornarci sopra persino a mente fredda.
c'è da fare una premessa, la Coppola ha come tutti i registi interessanti, delle peculiarità, una sorta di marchio di fabbrica che rende molto personale e riconoscibile il suo lavoro. io ritrovo nei suoi film sempre un'atmosfera sospesa, quasi come se il tempo non trascorresse nel modo consueto, ma che quasi si dilati. la musica che lei utilizza come colonna sonora l'aiuta notevolmente, avvolgendo le immagini in un'atmosfera al confine con il sogno ad occhi apertie la realtà.
come già accennavo qualche riga fa, questo film offre una molteplicità di contenuti che non solo sono ottimo spunto di riflessione ma che meritano anche di essere ricordati perchè sembrano facciano a pugni con il senso comune. per spiegarmi meglio proverò a fare qualche esempio; forse il primo, notevolmente visibile, è rappresentato dalle numerose immagini sacre presenti nelle camere delle ragazze, una è perfino utilizzata come arma da Cecilia per tagliarsi le vene. volendo continuare, ci sarebbero da menzionare delle piccole apparizioni che danno voce all'intera cittadinanza rivelando la pregnante ipocrisia e finto interesse mostrato dallo stucchevole perbenismo della società in cui è immersa la famiglia Lison, signora Lisbon in primis.
la donna, la sua femminilità ed il suo modo di intendere ciò che la circonda, come spesso accade nei film della Coppola, è protagonista indiscussa, rilegando il ruolo dell'uomo a semplice contorno. lo testimonia la mancanza di carattere del signor Lisbon che sembra non avere peso nelle decisioni familiari, così come Trip, ragazzo corteggiatissimo che si rivela valere ben poco.
Sofia Coppola firma anche la sceneggiatura della pellicola, che si rivela a tratti disarmante, nonostante l'uso di poche parole.
il cast, arricchito dalla presenza di Kathleen Turner, James Woods, Kiristen Dunst e Josh Hartnett, sembrano quasi recitare in una palla di vetro, in un mondo ovattatto appositamente costriuto per loro dalla regista, che fin dalla sua opera prima dimostra di essere una delle firme del cinema più interessanti nel panorama contemporaneo.
Titolo originale: Le fabuleux destin d'Amélie Poulain Lingua originale: francese Paese: Francia/Germania Anno: 2001 Durata: 120 min Colore: colore Audio: sonoro Rapporto: 2,35:1 Genere: commedia, drammatico, romantico Regia: Jean-Pierre Jeunet Soggetto: Guillaume Laurant, Jean-Pierre Jeunet Sceneggiatura: Guillaume Laurant
Interpreti e personaggi Audrey Tautou: Amélie Poulain Mathieu Kassovitz: Nino Quincampoix Ruphus: Raphaël Poulain Lorella Cravotta: Amandine Poulain Serge Merlin: Raymond Dufayel, l'uomo di vetro Jamel Debbouze: Lucien Clotilde Mollet: Gina Claire Maurier: Suzanne Isabelle Nanty: Georgette Dominique Pinon: Joseph Artus de Penguern: Hipolito, lo scrittore Yolande Moreau: Madeleine Wallace Urbain Cancelier: Collignon Maurice Bénichou: Bretodeau Valerie Zarrouk: Bretodeau donna Michel Robin: il padre di Collignon Flora Guiet: Amélie a 6 anni Amaury Babault: Nino bambino
Fotografia: Bruno Delbonnel Montaggio: Hervé Schneid Effetti speciali: Alain Carsoux Duboi, Les Versillais Musiche: Yann Tiersen
Premi: 4 Premi César 2002: miglior film, miglior regista, migliore colonna sonora, migliore scenografia Felix Europeo (per film, regia e fotografia) European Film Awards BAFTA alla migliore sceneggiatura originale Independent Spirit Awards 2002: Miglior film straniero Nomination Oscar al miglior film straniero
trama Amelie non è una bambina come le altre. il padre credendo che la figlia soffrisse di una anomalia cardiaca non le aveva permesso di frequentare la scuola e così Amelie aveva trascorso un'infanzia solitaria. una volta raggiunta l'età per poter vivere indipendentemente, Amelie lascia la casa paterna, comincia a vivere da sola, trova lavoro come cameriera al "cafè des Deux Moulins". un giorno la ragazza scopre che dietro una mattonella del bagno del suo appartamento si trova una scatola con dentro tutti i ricordi d'infanzia del precendente inquilino. spinta dal desiderio di restituirglielo Amelie scoprirà di provare piacere nel procurare felicità agli altri; ma è arrivato il momento di pensare anche a se stessa...
recensione Il favoloso mondo di Amelie è un film strordinariamente delizioso. trovare aggettivi che possano esprimere degnamente la pellicola sembra un impresa impossibile. personalmente non ho mai visto niente di simile o di somigliante.
Jean-Pierre Jeunet mette in piedi una trama che non soffre mai di momenti down. spunti di riflessione sono ovunque, in ogni singola scena. le stravaganze e ciò che spesso sembra essere il tocco di follia nelle normali esistenze, ne "il favoloso mondo di Amelie" quei modi di essere diventano protagonisti di personalità non poi così lontane da noi; così si scopre che magari non si è gli unici ad provare piacere nel sentire il rumore di una tazza di ceramica poggiata su di un pavimento, oppure ad immergere le dita nei sacchi di legumi, o ancora a far ribalzare i sassi su un corso d'acqua.
Audrey Tautou con la sua "bellezza nel suo genere" è adorabile e deliziosa, lei è lo spirito della storia, tutto ciò che si vede è la rappresentazione del mondo nel modo in cui lo vede lei...
nonostante l'azione e l'avventura siano quasi del tutto assenti dalla pellicola, non manca l'uso degli effetti speciali che assolvono un ruolo del tutto inedito rispetto a quello a cui siamo abituati.
ne "il favoloso mondo di Amelie" non è solo la regia ad essere stata semplicemente geniale... la sceneggiatura così come la fotografia e la scenografie forniscono un indispensabile supporto affinchè l'intero film funzioni.
vorrei spendere due parole, nonostante credo non sia necessario, riguardo la colonna sonora. composta da Yann Tiersen, è evocativa, riconoscibilissima ed indubbiamente protagonista di moltissime scene della pellicola. le musiche accompagnano le immagini costantemente quasi come se non si trattassero di cose separate ma di un unico corpo, o meglio di un'unica visione, quella di Amelie.
Titolo originale: Pocahontas Paese: USA Anno: 1995 Durata: 81' Colore: colore Audio: sonoro Genere: animazione Regia: Mike Gabriel, Eric Goldberg Soggetto: Chris Buck Sceneggiatura: Carl Binder, Susannah Grant, Philip LaZebnik
Doppiatori originali: Mel Gibson: John Smith Irene Bedard (voce), Judy Kuhn (canto): Pocahontas David Ogden Stiers: Governatore Ratcliffe David Ogden Stiers: Wiggins Russell Means: Powhatan Linda Hunt: Nonna Salice Christian Bale: Thomas
Doppiatori italiani: Pino Insegno (voce), Roberto Strafoggia (canto): John Smith Ilaria Stagni (voce), Manuela Villa (canto): Pocahontas Franco Chillemi: Governatore Ratcliffe Piero Chiambretti: Wiggins Remo Girone: Powhatan Zoe Incrocci (voce), Paola Giannetti (canto): Nonna Salice Monica Ward: Nakoma Andrea Ward: Kocoum Stefano Crescentini: Thomas Roberto Draghetti: Ben Mario Scaletta: Lon Giorgio Lopez: Kekata
Montaggio: H. Lee Person Musiche: Alan Menken Scenografia: Michail Giaimo
trama Pocahontas è la figlia del capo del villaggio, Powhatan della tribù Algonquin. il padre la vedrebbe bene sposata con in coraggioso guerriero Kocoum, ma Pocahontas, sogna per sè un futuro diverso. l'indiana è uno spirito libero, segue il suo istinto e si libra leggera come il vento. un giorno incontra John Smith, un giovane capitano approdato con una numerosa spedizione nel nuovo mondo in cerca di oro. i due finiranno per innamorarsi ma la guerra tra indiani e conquistatori sembra inevitabile. solo l'amore e il sacrificio possono impedire che si versi altro sangue...
recensione Pocahontas è uno dei pochi film disney che ho visto "da grande". il fascino della storia è fuori discussione, la storia del capitano e dell'indiana si presta bene alle rappresentazioni romantiche sul loro incontro.
le musiche, elemento essenziale per qualsiasi pellicola, ed aspetto determinante per i film disney sono firmate da Alan Menken, vecchia conoscenza dei film di animazione. è l'autore delle colonne sonore di numerossissimi capolavori disney, con Pocahontas non tradisce le aspettative componendo molti pezzi di indubbia bellezza. l'adattamento italiano ai testi delle canzoni sembra meno curato rispetto al lavoro che si era fatto per i prodotti precedenti.
non mancano invece i personaggi di contorno irresistibili che con il loro giocare stemperano la tensione rivolta alla trama principale.
credo che probabilmente la pecca maggiore di questo film che ne comporta l'esclusione, da quelli che ritengo essere le più belle pellicole di animazione di casa disney, sia la superficialità con cui è stato affrontato l'aspetto più delicato della storia, e cioè il sacrificio che compie la ragazza e l'inutilità della sempre terribile guerra. l'ultima parte di "Pocahontas" sembra scorrere troppo velocemente, in pochi minuti si pretende di dare fondo a tutto l'aspetto centrale della trama.
c'è un particolare che, però, rende questa pellicola diversa dagli altri capolavori disney, ed è il finale. manca dell'happy ending tanto caro alle storie di animazione.
Titolo originale: Bridget Jones's Diary Paese: Gran Bretagna/USA Anno: 2001 Durata: 97' Colore: colore Audio: sonoro Genere: commedia Regia: Sharon Maguire Soggetto: Helen Fielding Sceneggiatura: Helen Fielding, Richard Curtis, Andrew Davies
Interpreti e personaggi Renée Zellweger: Bridget Jones Hugh Grant: Daniel Cleaver Colin Firth: Mark Darcy Embeth Davidtz: Natasha Jim Broadbent: padre di Bridget Gemma Jones: madre di Bridget Sally Phillips: Shazza Salman Rushdie: se stesso
Fotografia: Stuart Dryburgh Montaggio: Martin Walsh Effetti speciali: Musiche: Patrick Doyle
trama Bridget Jones è una buffa ragazza londinese, perennemente in lotta con la bilancia, impacciata ma allo stesso tempo irresistibile. durante una festa natalizia sua madre le presenta Mark Darcy, un affascinante avvocato da poco divorziato che nonostante l'aspetto sembra non riuscire a far breccia nel cuore di Bridget; quest'ultima, infatti, poco dopo inizia a frequentare il suo capo Daniel Cleaver. Mark e Daniel sembrano conoscersi e le circostanze che rendono i rapporti tra i due motivo di scontro sembrano ritrovarsi nel passato sentimentale dei due uomini. Bridget scoprirà di poter piacere così come è, non tutto è come sembra e presto la donna dovrà fare una scelta..
receensione Bridget Jones incarna senza dubbio l'eroina di molte donne non più ragazzine perennemente alla ricerca di un uomo ed in continuo conflitto con i chili di troppo. questa è una commedia diversa, con una protagonista a dir poco inedita, si distanzia da quelle a cui ci eravamo abituati a nelle commedie romantiche.
Renee Zellweger, ingrassata notevolmente per intepretare il ruolo di Bridget è innegabilmente irresistibile. Buffa, impacciata, spesso insicura ma sempre sexy. con la sua interpretazione è in grado di far sembrare la condizione di singletudine, o se si preferisce, di zitellaggine, una situazione per nulla temuta o da evitare, ma quasi "cool".
gli ingredienti sono quelli che accomunano un pò tutte le commedie romantiche, ma forse c'è l'aggiunta di qualcosa di speciale mai provato prima; così tra una zuppa blu, omelette e marmellata si finirà irrimediabilmente per fare il tifo per la beniamina di tutti coloro che si dichiarano sfortunati in amore.
Colin Firth è un attore che stimo molto, e nel ruolo di Mark Darcy fa quasi il verso a se stesso, considerando che il suo personagggio ricorda volutamente il Mark Darcy di Orgoglio e Pregiudizio, interpretato da Firth in un film per la televisione.
ben strutturato e non privo di colpi di scena "Il Diario di Bridget Jones" è una pellicola ricca di gag divertenti, momenti esilaranti ed ovviamente fornito dell'happy ending che sembra quasi essere "di serie" in pellicole di questo genere.
piacevole la colonna sonora, arricchita di pezzi di buona musica e molto conosciuti.
Titolo originale: Hook
Paese: USA
Anno: 1991
Durata: 135'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: fantastico, avventura
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: James V. Hart, Nick Castle, tratto dalle opere teatrali e dai libri di James Matthew Barrie
Sceneggiatura: James V. Hart, Nick Castle, Malia Scotch Marmo
Interpreti e personaggi
Dustin Hoffman: Capitano Giacomo Uncino
Robin Williams: Peter Banning/Peter Pan
Julia Roberts: Campanellino
Bob Hoskins: Spugna
Maggie Smith: Nonna Wendy
Caroline Goodall: Moira Banning
Charlie Korsmo: Jack Banning
Amber Scott: Maggie Banning
Raushan Hammond: Carambola
Dante Basco: Rufio
Arthur Malet: Tootles
Laurel Cronin: Liza
Doppiatori italiani:
Ferruccio Amendola: Capitano Giacomo Uncino
Marco Mete: Peter Banning/Peter Pan
Cristina Boraschi: Campanellino
Michele Gammino: Spugna
Maria Pia Di Meo: Nonna Wendy
Stefanella Marrama: Moira Banning
Simone Crisari: Jack Banning
Perla Liberatori: Maggie Banning
Alessandro Tiberi: Carambola
Corrado Conforti: Rufio
Vittorio Stagni: Tootles
Anna Rita Pasanisi: Liza
Fotografia: Dean Cundey
Montaggio: Michael Kahn
Effetti speciali:
Musiche: John Williams
Scenografia: Norman Garwood
Premi:
4 nominations agli Oscar 1992
trama
Anche Peter Pan cresce, viene adottato, si sposa, ha due bambini ed un bel lavoro.
Ciò che non ha è la memoria dei suoi ricordi legati all'isola che non c'è.
Capitan Uncino, però, non ha dimenticato il suo avversario, reo di averlo privato dell'uso di una mano e di essere sparito dall'isola che non c'è per poi non farvi ritorno.
Il pirata rapisce Jack e Maggie, costringendo Peter a battersi con lui.
Peter Pan da grande è molto diverso da come tutti lo ricordavano: non sa volare, non sa combattere e non sa esultare...
Grazie all'aiuto di Trilli e dei Bimbi Sperduti riuscirà a tornare Bangherang!
recensione
Hook è senza dubbio uno dei film a cui sono più legata.
ha letteralmente fatto parte della mia infanzia ed ha continuato ad accompagnarmi anche quando sono diventata "grande", quando l'isola che non c'è, sembra davvero non esistere, quando pensare di poter vedere Peter Pan arrivare in camera passando per la finestra alla ricerca della sua ombra, acquista la dimensione di fantasia di una bambina...
Hook è in grado di stimolare la fantasia, di far tornare bambini.
il desiderio di non crescere mai è intrinseco nella motivazione dell'esistenza di Peter Pan.
la trama è coinvolgente perchè in fondo gli ingredienti presenti nell'infanzia di molti sono gli stessi.
Nonostante la pellicola non sia stata annoverata tra le sue opere di maggior successo, Spielberg firma la regia di una storia fantastica indimenticabile.
Innegabile è la particolare attitudine del regista di essere in grado di far recitare con estrema naturalezza e bravura, i bambini, presenza massiccia nel cast.
Che dire di Robin Williams, quando lo vidi in questo film me ne innamorai, perchè in fondo era davvero come Peter Pan.
Dustin Hoffman è una conferma e firma una delle interpretazioni di Capitan Uncino più amate.
Julia Roberts, sempre deliziosa, è una Trilli piacevole da ascoltare e da vedere.
Bob Hoskin è perfetto per il ruolo di spugna, una conferma anche lui.
Conosco la sceneggiatura a memoria tante sono state le volte che ho visto questo film, alcune frasi sono paragonabili alle bellissime storie che si trovano nei libri di favole, destinate ad occupare un piccolo cassetto della memoria per sempre.
Gli effetti speciali meritano di essere ricordati, si deve a loro, tra l'altro, la possibilità di poter vedere Peter volare in maniera così verosimile.
Bellissime la scenografie, l'isola che non c'è è un luogo magico dove il caldo e il freddo, il sole, la neve, il mare e la terra sembrano convivere nella maniera più naturale.
Alla colonna sonora del sempre riconoscibilissimo John Williams, sono particolarmente legata.
Mi ha fatto commuovere emozionare, esultare, cantare, innamorare...
è una delle colonne sonore che mi porto dentro da quando ero bambina per cui mi risulta impossibile non amarla.
Titolo originale: When Harry Met Sally... Paese: USA Anno: 1989 Durata: 96’ Colore: colore Audio: sonoro Genere: commedia, sentimentale Regia: Rob Reiner Soggetto: Nora Ephron Sceneggiatura: Nora Ephron Produttore: Andrew Scheinman, Rob Reiner
Interpreti e personaggi Billy Crystal: Harry Burns Meg Ryan: Sally Albright Carrie Fisher: Marie Bruno Kirby: Jess Steven Ford: Joe Lisa Jane Persky: Alice Michelle Nicastro: Amanda Reese
Fotografia: Barry Sonnenfeld Montaggio: Robert Leighton Effetti speciali: Musiche: Marc Shaiman
Premi: BAFTA alla migliore sceneggiatura originale
trama Sally ed Herry sembrano non aver molto in comune e fin dal loro primo incontro sembra chiaro che hanno un modo di vivere ed affrontare la vita in maniera del tutto differente. il caso vuole che i due spesso si ricontreranno fino a diventare amici, cosa del tutto nuova per Harry che aveva sempre dichiarato di non credere nell'amicizia tra uomo e donna...
recensione di sicuro una delle commedie più piacevoli che si ricordano. offre spunti di riflessione per quanto riguarda i rapporti tra uomini e donne.
vedere Meg Ryan e Billy Crystal recitare insieme è assolutamente piacevole, i loro personaggi sono ben costruiti ma non per questo poco naturali.
la sceneggiatura, nonostante si tratti di una commedia sentimentale, si prende le sue belle soddisfazioni lasciando allo spettatore la possibilità di poter fare le sue riflessioni.
famossisime alcune scene tra cui, quella in cui Meg Ryan finge un orgasmo.
non mancano nemmeno i riferimenti ai capolavori del cinema del passato, Casablanca lascia il segno.
la colonna sonora è perfetta, così leggera con i suoi motivi jazz fa perfettamente da cornice alle immagini.
Titolo originale: WALL•E Lingua originale: Inglese Paese: USA Anno: 2008 Durata: 98 min Colore: Colore Audio: Sonoro Rapporto: 2,35:1 Genere: Animazione / Fantascienza / Sentimentale / Commedia / Avventura Regia: Andrew Stanton Soggetto: Andrew Stanton e Pete Docter Sceneggiatura: Andrew Stanton e Jim Reardon
Doppiatori originali: Ben Burtt (sound design): WALL-E, M-O Elissa Knight: EVE Jeff Garlin: Comandante Sigourney Weaver: computer di bordo Fred Willard (dal vivo): Shelby Forthright John Ratzenberger: John Kathy Najimy: Mary
Doppiatori italiani: Stefano Crescentini: WALL-E Alida Milana: EVE Enzo Avolio: Comandante Giorgio Favretto: Shelby Forthright Alessandro Rossi: Auto Sasha De Toni: M-O Renato Cecchetto: John Francesca Guadagno: Mary Alessandra Cassioli: computer di bordo Roberto Bishop Vittori: Steward
Premi: National Board of Review Awards 2008: miglior film d'animazione Golden Globe 2009: miglior film d'animazione Los Angeles Film Critics Association: Miglior Film 2008 Oscar 2009: Miglior film d'animazione
trama in un possibile futuro, la terra sarà solo un cumulo di rifiuti. wall-e un piccolo robot programmato per ripulire la superficie terrestre tutti i giorni si dedica alla sua attività. un giorno sulla terra arriva una grande astronave che rilascerà eve, un robot programmato per rilevare le forme di vita presenti sul pianeta. wall-e stringerà amicizia con eve fino a quando quest'ultima, dopo aver trovato una piantina, sembra spegnersi. nonostante i tentativi di wall-e di far riprendere l'amica, la situzione di eve appare invariata. poco tempo dopo la stessa astronave che l'aveva portata sulla terra stava andando a riprenderla. wall-e non volendosi separare da lei la segue e si ritrova su un'enorme nave spaziale che ospita moltissimi esseri umani in una crociera...
recensione dopo essermi liberata dai miei pregiudizi riguardo i film di animazione di ultima generazione, ho scelto di vedere wall-e. ne avevo sentito parlare benissimo, inoltre un oscar come miglior film di animazione la dice lunga sulla qualità della pellicola...
ebbene wall-e è senza dubbio un buon film!!! il robottino è assolutamente irresistibile, dolcissimo, sensibile e pieno di buoni sentimenti. impossibile non innamorarsi di lui e dei suoi occhioni metallici... la trama è futuristica e persino allarmante; a ben vedere la razza umana sembra essere destinata ad una vita di obesità e di quasi infermità.
curatissimi gli effetti speciali e ottima l'animazione, così come il montaggio sonoro. spesso dimenticavo di trovarmi di fronte ad una pellicola di animazione, mi sembrava di avere a che fare con un film "reale" tanto sono curate le scenografie, la fotografia e la caratterizzazione dei personaggi.
stabìndo attenta a non negare il livello altissimo della pellicola, non sono, però, riuscita a commuovermi come mi capitava con i vecchi film della tradizione disneyana.
nonostante la bellissima colonna sonora, le musiche non assumono il ruolo di protagonista come spesso succedeva nei classici disney, ma non bisogna dimenticare gli intermezzi musicali presi in prestito dal musical "Hello, dolly!" e l'indimenticabile versione di "la vie en rose" interpretata da Louis Armstrong.
Titolo originale: Gangs of New York Paese: USA Anno: 2002 Durata: 168' Colore: colore Audio: sonoro Genere: drammatico Regia: Martin Scorsese Soggetto: Jay Cocks Sceneggiatura: Jay Cocks, Steven Zaillian, Kenneth Lonergan
Interpreti e personaggi Leonardo DiCaprio: Amsterdam Vallon Daniel Day-Lewis: William "Bill il Macellaio" Cutting Cameron Diaz: Jenny Everdeane Jim Broadbent: William "Boss" Tweed Henry Thomas: Johnny Sirocco Liam Neeson: Padre Vallon Brendan Gleeson: Walter "Monk" McGinn John C. Reilly: "Happy" Jack Mulraney Gary Lewis: McGloin Stephen Graham: Shang Eddie Marsan: Killoran Alec McCowen: reverendo Raleigh Larry Gilliard Jr.: Jimmy Spoils Cara Seymour: Hell-Cat Maggie David Hemmings: Mr. Schermerhorn Barbara Bouchet: Mrs. Schermerhorn Roger Ashton-Griffiths: P.T. Barnum
Doppiatori italiani: Francesco Pezzulli: Amsterdam Vallon Francesco Pannofino: William "Bill il Macellaio" Cutting Eleonora De Angelis: Jenny Everdeane Luciano De Ambrosis: William "Boss" Tweed Fabrizio Manfredi: Johnny Sirocco Alessandro Rossi: Padre Vallon Angelo Nicotra: Walter "Monk" McGinn Roberto Draghetti: "Happy" Jack Mulraney Manlio De Angelis: McGloin Michele Gammino: reverendo Raleigh Renato Mori: Mr. Schermerhorn
Fotografia: Michael Ballhaus Montaggio: Thelma Schoonmaker Musiche: Howard Shore Scenografia: Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo Trovarobe: Alfio Bruno Tempera
Premi: 3 Ioma 2003:Miglior regia,miglior attore protagonista(Daniel Day Lewis),miglior scenografia.
trama Amsterdam da bambino assiste alla morte del padre, capo di una gang di New York impegnata in guerriglie per la dominazione del territorio, per mano di William Cutting soprannominato "Bill il macellaio". anni dopo, Amsterdam ormai cresciuto, vuole vendicare la morte dell'amato genitore, ma l'impresa sarà più difficile del previsto. A Bill piace Amsterdam e lo protegge con il suo potere permettendogli di essere al suo fianco, ignorando la sua vera identità. l'amicizia tra i due sarà destinata a non durare a lungo, John amico di Amsterdam, accecato dalla gelosia rivela al macellaio la vera identità del ragazzo...
recensione gli ingredienti ci sono tutti... un grande filmaker, un cast di tutto rispetto, una storia interessante, belle musiche, affascinanti scenografie, una degna sceneggiatura... eppure... eppure Gangs of New York non prende il volo; e in tutta franchezza non saprei nemmeno spiegarmi il perchè.
presi singolarmente gli elementi della pellicola sembrano funzionare egregiamente ma messi insime c'è qualcosa che non va... un pò come una squadra di calcio con un mucchio di fuoriclasse ma che durante le partite si limitano a regalare un pareggio... la sensazione è di questo tipo.
occorre fare delle precisazioni. il film è innegabilmente bello! fatto da chi il cinema sa farlo da tempo e bene, solo che da Scorsese si pretende sempre molto per cui persino un bel film non entusiasma.
Gangs of New York ha, però il merito di dare il via ad una serie di collaborazioni tra Scorsese e DiCaprio, che nelle pellicole successive raggiungeranno risultati di gran lunga più interessanti.
vorrei porre l'attenzione, se mai ce ne fosse bisogno, su alcuni aspetti del film che mi sono piaciuti in particolare: la bellissima interpretazione di Daniel Day-Lewis nel panni di Bill "il macellaio"; le stupende scenografie di Dante Ferretti e della moglie Francesca Lo Schiavo; ed infine le scene dei combattimenti, spesso giudicate troppo crude, le ho trovate assolutamente reali, nonostante gli storici abbiano dichiarato di averle trovate forzate e che una tale carneficina non si era mai vista ai "Five Points".
la pellicola dura oltre le due ore e mezza, ma nonostante la lunghezza, il film non risulta pensante ma soffre della mancanza di un punto focale su cui sviluppare la trama. in altre parole, l'attenzione si sposta su fronti diversi, la lotta tra gangs, la storia d'amore tra Amsterdam e Jenny, la vita del macellaio... in questo modo si lasciano aperti troppi spiragli non dedicando l'attenzione al tema principale che in alcuni momenti non è chiaro nemmeno quale sia.
Titolo originale: Forrest Gump Lingua originale: Inglese Paese: Stati Uniti d'America Anno: 1994 Durata: 141 min Colore: Colore Audio: sonoro Rapporto: 2,35:1 Genere: drammatico Regia: Robert Zemeckis Soggetto: Winston Groom (romanzo) Sceneggiatura: Eric Roth Produttore: Wendy Finerman, Steve Tisch, Steve Starkey Casa di produzione: Paramount Pictures
Interpreti e personaggi Tom Hanks: Forrest Gump Robin Wright Penn: Jenny Curran Mary Ellen Trainor: la babysitter di Jenny Gary Sinise: Tenente Dan Mykelti Williamson: Benjamin "Bubba" Blue Sally Field: Signora Gump
Doppiatori italiani: Francesco Pannofino: Forrest Gump Emanuela Rossi: Jenny Curran Antonio Sanna: Tenente Dan Maria Pia Di Meo: Signora Gump Simone Mori: Benjamin "Bubba" Blue
Fotografia: Don Burgess Montaggio: Arthur Schmidt Effetti speciali: Allen Hall Musiche: Alan Silvestri Tema musicale: Forrest Gump Theme o The Feather Theme Scenografia: Rick Carter, Nancy Haigh Costumi: Joanna Johnston Trucco: Daniel Strepeke, Hallie D'Amore, Judith Cory
Premi: 6 Oscar su 13 nomination: Miglior film Miglior regista (Robert Zemeckis) Miglior attore (Tom Hanks) Miglior montaggio (Arthur Schmidt) Miglior sceneggiatura (Eric Roth) Migliori effetti speciali (Allen Hall) 3 Golden Globes su 7 nomination: Miglior film drammatico Miglior regista (Robert Zemeckis) Miglior attore (Tom Hanks)
storia Forrest fin da bambino è considerato un diverso, è ritardato eppure sarà protagonista di una vita che gli regalerà ciò che spesso il destino toglie alle persone "normali". la sua educazione e forza di carattere è il frutto di moltissimi sforzi compiuti dalla madre per farlo vivere come un qualsiasi altro ragazzino. sforzi che verranno ampiamente ricompensanti. la vita di Forrest ospiterà molti avvenimenti che entreranno nella storia americana, come la guerra in vietnam e tutte le rivoluzioni che caratterizzeranno gli anni successivi. Forrest in tutte le sue imprese porta con sè, anche se non fisicamente, Jenny sua amica d'infanzia e suo amore di una vita...
recensione sopra il dvd, la video cassetta o la pubblicitò in tv di questo film, dovrebbero mettere per scritto "è consigliabile accompagnare la visione del film con una massiccia scorta di fazzoletti" proprio così questa è una delle storie più belle e commuoventi a cui si possa assistere tramite una pellicola.
Forrest è destinato a compiere grandi cose questo suo essere così speciale si intuisce fin da subito. la narrazione prosegue fluida e senza intoppi, piacevole e spesso interrotta dagli intermezzi in cui Forrest aspetta il bus. perfetto il montaggio; la sceneggiatura regala emozioni sempre palpabili.
sul cast non voglio soffermarmi, così come non bisognerebbe dire molto nemmeno del resto. è una storia che parla da sola senza bisogno di intermediari. gli ingranaggi di questo prodotto sono tutti rispettabilissimi e non si inceppano mai.
oltre al lato tecnico, questa storia è straordinaria proprio per quello che lascia dentro, per quello che rappresenta e quello che sembra voler insegnare. la morale non si esaurisce solo nel voelr suggerire che spesso le apparenze ingannano; ma mette in evidenza l'inatteso, l'inaspettato che la vita è sempre pronta a riservare per ognuno.
complicarsi la vita non serve a molto con programmi e pianuficazioni non serve a molto perchè c'è il destino che lavorando insieme al caso crea quello che ci troviamo a fronteggiare giorno per giorno. se si ha la giusta sensibilità di potersi accorgere di quello che c'è intorno, tutto diventa straordinario.
Tom Hanks presta il volto ad uno dei personaggi più intensi che ricordo, capace di far commuovere fino all'inverosimile con la sua ingenuità, la sua apparente inadeguatezza, il suo essere così indifeso, impreparato alla vita che spesso igoia anche i valorosi ed i forti.
la sceneggiatura è spesso così toccante da far riflettere sul suo contenuto per molto tempo.
la colonna sonora è la mia dannazione. così come lo sono tutte le colonne sonore in grado di arrivare all'anima... Alan Silvestri dimostra di esserne capace, leggere come una piuma, alter ego di Forrest, la musica colora tutti i momenti del film.
la stessa piuma leggiadra fluttua nell'aria quasi come se si reggesse da sola, e il vento o la brezza la trasporta da un posto all'altro dandogli la possibilità di potersi esprire...
non mi dilungo oltre, ho scritto anche troppo. il film è ben presente nella memoria di tutti, certo non si tratta di una pellicola leggera e spassosa, impiega quasi uno sforzo fisico per essere metabolizzata tanto è significativa.
Titolo originale: Vicky Cristina Barcelona Paese: USA/Spagna Anno: 2008 Durata: 96' Colore: colore Audio: sonoro Rapporto: 1,85:1 Genere: Commedia, Drammatico Regia: Woody Allen Soggetto: Woody Allen Sceneggiatura: Woody Allen Produttore: Letty Aronson, Jaumes Roures, Stephen Tenenbaum, Gareth Wiley
Interpreti e personaggi Scarlett Johansson: Cristina Penélope Cruz: María Eléna Javier Bardem Juan Antonio Rebecca Hall: Vicky Patricia Clarkson: Judy Nash Chris Messina: Doug Kevin Dunn: Mark Nash
Fotografia: Javier Aguirresarobe Montaggio: Alisa Lepselter Musiche: Giulia y los Tellarini Tema musicale: Barcellona Scenografia: Alain Bainée
Premi: National Board of Review Awards 2008: miglior attrice non protagonista (Penélope Cruz) Golden Globe 2009: miglior film commedia o musicale 2 Independent Spirit Awards 2009: miglior sceneggiatura, miglior attrice non protagonista (Penélope Cruz) Premio Oscar: Migliore attrice non protagonista (Penélope Cruz)
storia Vicky e Cristina vanno in vacanza a Barcellona. la bellissima città farà da sfondo all'incontro con l'affascinante pittore Juan Antonio con le due turiste americane. Juan Antonio fin dall'inizio non nasconde il suo interesse per entrambe le ragazze. Vicky nonostante stia per sposarsi cede al corteggiamento dell'affascinante latino, e lo stesso capiterà a Cristina. quest'ultima si ritroverà a vivere un triangolo amoroso rappresenzatato da lei stessa, Juan Antonio e la sua ex moglie Maria Elena...
recensione dopo Match Point è la commedia che ho più apprezzato dell'ultimo Woody Allen.
"Vicky Cristina Barcelona" è una commedia piacevole dall'inizio alla fine, leggera ma allo stesso tempo mai superficiale. originale e talvolta rassicurante nei suoi momenti prevedibili.
ottime le interpretazioni dei due attori latini, Javier Bardem e Penelope Cruz; quest'ultima in particolare regala sempre delle performance che rimangono nella memoria. non a caso per la sua interpretazione di Maria Elena vince l'oscar come miglior attrice non protagonista. bella come sempre Scarlett Johansson, ma più sottotono rispetto alla sua superba interpretazione in Match Point.
incantevoli gli scenari della stupenda città spagnola e la musica è molto evocativa in certi momenti ed esplicativa in altri.
il finale in assoluto è la parte del film che rimane più misteriosa, insieme alle reazioni non convenzionali che le turiste americane scelgono di accettare nel corso della loro conoscenza con Juan Antonio. tutto sembra ritornare al principio... o quasi.
Titolo originale: Fight Club Lingua originale: inglese Paese: Stati Uniti Anno: 1999 Durata: 139' Colore: colore Audio: Dolby Rapporto: 2.35:1 Genere: drammatico Regia: David Fincher Soggetto: Chuck Palahniuk (romanzo) Sceneggiatura: Jim Uhls Produttore: Art Linson, Ross Grayson Bell, Ceán Chaffin Produttore esecutivo: Arnon Milchan
Interpreti e personaggi Edward Norton: Voce Narrante Brad Pitt: Tyler Durden Jared Leto: "Angel Face" Helena Bonham Carter: Marla Singer Meat Loaf: Robert "Bob" Paulson Zach Grenier: Richard Chesler Richmond Arquette: Intern David Andrews: Thomas Sydney Colston: Speaker Rachel Singer: Chloe Tim De Zarn: Ispettore Bird Ezra Buzzington: Ispettore Dent David Lee Smith: Walter Eion Bailey: Ricky Evan Mirand: Steph Thom Gossom Jr.: Detective Stern Peter Iacangelo: Lou
Fotografia: Jeff Cronenweth Montaggio: James Haygood Effetti speciali: Rob Bottin Musiche: Dust Brothers
Scenografia: Alex McDowell
Premi: Empire Award 2000: "migliore attrice britannica" (Helena Bonham Carter) Online Film Critics Society Awards 2001: "migliore DVD" Total Film Magazine Award 2005: "The Greatest Film of our Lifetime"
trama il protagonista di questa pellicola narra una storia del tutto incredibile... soffre di insonnia e trova una sorta di "cura" a questo suo problema frequentando gruppi d'ascolto. durante uno dei suoi viaggi d'affari si imbatte nel produttore di sapone Tyler Durden. i due cominceranno a frequentarsi quando il protagnista tornando a casa trova il suo appartamento completamente distrutto; chiamerà Tyler e si trasferirà a casa sua. il protagonista e Tyler daranno vita ad un club molto particolare, il fight club...
recensione cercare di dare un'opinione su un film che è un cult non è semplicissimo. Fight Club è un film che tiene incollati dall'inizio alla fine e nonostante la massiccia presenza di elementi cari ai maschietti, posso dire che non lascia indifferenti nemmeno le ragazze.
dal punto di vista tecnico non c'è assolutamente nulla da recriminare a David Fincher, la sua pellicola è originale, carica di azione e con un finale che definire "a sorpresa" è dire poco.
la sceneggiatura del film è anch'essa un cult. molte frasi, specialmente in riferimento alle regole del fight club, vengono spesso citate come si fa per le poesie.
il cast lo si potrebbe definire l'alter ego del film. Edward Norton, Brad Pitt ed Helena Bonham Carter confermano il loro talento interpretando dei ruoli assolutamente non facili, con naturalezza e credibilità; i loro personaggi sono tutte borderline in maniera diversa.
in altre parole, questo film lascia poco spazio a commenti e tentativi di analisi, deve essere visto e rivisto!