Titolo originale: American History X
Paese: USA
Anno: 1999
Durata: 119'
Colore: colore B/N
Audio: sonoro
Rapporto: 1.85:1
Genere: drammatico
Regia: Tony Kaye
Soggetto: David McKenna
Sceneggiatura: David McKenna
Interpreti e personaggi
Edward Norton: Derek Vinyard
Edward Furlong: Danny Vinyard
Beverly D'Angelo: Doris Vinyard
Ethan Suplee: Seth Ryan
Fairuza Balk: Stacey
Elliott Gould: Murray
Avery Brooks: Dr. Bob Sweeney
Stacy Keach: Cameron Alexander
Jennifer Lien: Davina Vinyard
Fotografia: Tony Kaye
Montaggio: Gerald B. Greenberg, Alan Heim
Musiche: Anne Dudley
Scenografia: Jon Gary Steele
Premi:
Golden Satellite Award nel 1999 come miglior attore a Edward Norton
SEFCA Award nel 1998 come miglior attore a Edward Norton
Nomination nel 1998 all'Oscar come miglior attore per Edward Norton
Paese: USA
Anno: 1999
Durata: 119'
Colore: colore B/N
Audio: sonoro
Rapporto: 1.85:1
Genere: drammatico
Regia: Tony Kaye
Soggetto: David McKenna
Sceneggiatura: David McKenna
Interpreti e personaggi
Edward Norton: Derek Vinyard
Edward Furlong: Danny Vinyard
Beverly D'Angelo: Doris Vinyard
Ethan Suplee: Seth Ryan
Fairuza Balk: Stacey
Elliott Gould: Murray
Avery Brooks: Dr. Bob Sweeney
Stacy Keach: Cameron Alexander
Jennifer Lien: Davina Vinyard
Fotografia: Tony Kaye
Montaggio: Gerald B. Greenberg, Alan Heim
Musiche: Anne Dudley
Scenografia: Jon Gary Steele
Premi:
Golden Satellite Award nel 1999 come miglior attore a Edward Norton
SEFCA Award nel 1998 come miglior attore a Edward Norton
Nomination nel 1998 all'Oscar come miglior attore per Edward Norton
trama
Derek esce da prigione dopo tre anni, ad attenderlo c'è la sua famiglia tra cui il suo affezionatissimo fratellino Danny.
Derek prima di venire arrestato era un Nazi Skinhead, atti di violenza erano all'ordine del giorno, fino a quando non si è macchiato di sangue commettendo un omicidio.
Denny ha una particolare adorazione per il fratello e tende ad imitarlo in tutto ciò che fa.
Dopo la scarcerazione, Derek adotta un nuovo stile di vita, rinnega il suo passato e si allontana dalle persone che aveva frequentato prima del carcere...
recensione
American History X è sicuramente un film che rimane addosso.
vanta di una trama è importante non facile da gestire.
una parola viene in mente che si presta bene alla descrizione di questo racconto nei racconti: matriosca!
sembra quasi che dentro ogni storia, ce ne sia un'altra, e poi un'altra ancora e così via.
il messaggio, o forse i messaggi del film sono chiari.
il razzismo, la violenza, l'odio... e allo stesso tempo ce ne sono altri che ne rappresentano l'antitesi: la tolleranza, l'amore, la fratellanza.
tutti, bad e good feelings sembrano coesistere e operare l'uno in funzione dell'altro.
non può esserci amore senza odio, così come non può esistere razzismo senza tolleranza.
la pellicola è in grado di lasciare (nonostante metta in scena una moltitudine di ingiustizie e crudeltà) una sensazione di speranza; come se fosse possibile credere che le cose possono andare bene, e che tutti possono aspirare ad essere migliori.
una scena, tra tutte, mi ha trasmesso orrore; è stato difficile mantenere gli occhi sullo schermo.
si tratta dell'omicidio che compie Derek senza la pistola, quello subito prima dell'arrivo della polizia (mi ha talmente shockato che non riesco nemmeno a descriverne la dinamica).
un'uccisione cruda!
ho apprezzato i primi piani, molto stretti.
è un modo di girare coinvolgente, speciamente quando la materia prima (gli attori) sono di alto livello.
sembra quasi di entrare nelle emozioni, di poterle toccare.
Ed Norton è impeccabile, non c'è stata una scena in cui non non è stato degno di plauso!
(con il look da skinhead mi ricordava Colin Farrel in Daredevil, ahahahahah)
anche il resto del cast è degno di nota.
uno fra tutti Edward Furlong, che con i suoi linemaneti delicati, quasi femminili, faceva letteralmente a pugni con il carico d'odio e violenza scaturito dalla trama (ad una come me che ama i contrasti, non poteva altro che far piacere).
la colonna sonora è piacevole, specialmente nei momenti più drammatici quando viene lasciato spazio ai bellissimi intermezzi corali...
veniamo alle dolenti note...non che abbia molto da dire, ma qualcosina c'è.
ci sono state due cose che non mi hanno lasciata un pò perplessa.
la prima è che non ho apprezzato l'uso un tantino frequente dello slow motion, al massimo l'avrei usato una o due volte, nei momenti topici del film.
la seconda riguarda una delle scene più belle del film è stata quella in cui Denny e Derek staccano dalla parete tutti i poster.
voi vi chiederete: "e cosa c'è da dire su una scena di tale bellezza ed intensità?"
bè vi dirò, girata in quel modo, così enfatico, mi ha dato come l'impressione di voler essere strumento di facile presa sul pubblico, quasi a voler strappare l'applauso.
il finale è stata una sorpresa, non mi aspettavo di veder morire Danny... ero quasi convinta che Derek avrebbe ripagato per tanto odio.
trailer
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